• In coma irreversibile il minore vittima di un agguato a Noto
  • Si trova ricoverato all’ospedale Garibaldi di Catania
  • Convocata la commissione per l’accertamento della morte celebrale
  • Le indagini dei carabinieri sulla comunità nomade

Si trova in coma irreversibile il 17enne di Noto centrato alla testa da un colpo di pistola mentre si trovava in auto in compagnia di alcuni familiari, tra cui la madre.

Accertamento della morte celebrale

Il giovane si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania ed è stato  sottoposto a un delicato intervento di neurochirurgia. Tenuto conto  delle drammatiche condizioni del minore, è stata convocata la commissione per l’accertamento della sua eventuale morte cerebrale.

Lite tra membri della comunità nomade

L’episodio è accaduto martedì scorso a tarda sera, pare verso le 21.30, e sullo sfondo sembra ci sia una lite tra famiglie appartenenti alla comunità nomade che negli anni ’50 si sono stabiliti alla periferia di Noto. Via Platone è il cuore di contrada Arance dolci, quartiere abitato ormai solo da famiglie di questo gruppo che proprio a Noto ha la comunità più grande.

Il silenzio dei familiari

Per i carabinieri non è facile scontrarsi con la reticenza dei protagonisti, a cominciare dalla madre del giovane che sembra si trovasse in auto con il 17enne quando è stato raggiunto dal proiettile sparato da una pistola. Senza testimonianze, gli investigatori hanno esaminato le immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona per cercare di ricostruire quanto accaduto.

Le telecamere hanno filmato la lite

Proprio le immagini hanno fornito alcune risposte: sembra che prima dell’agguato si sia verificata una lite tra due giovani, o due gruppi di ragazzi. Un violento scontro tra appartenenti alla comunità dei Camminanti, che probabilmente avrebbero abusato di alcool. Secondo la ricostruzione degli investigatori, terminata la lite il ragazzo è poi salito in auto insieme ad alcuni familiari.

Gli spari

Un altro giovane si sarebbe avvicinato alla macchina ed avrebbe esploso più colpi di pistola, uno dei quali lo ha colpito la vittima alla testa. La madre dentro l’auto avrebbe visto il figlio accasciarsi e secondo quanto dichiarato agli inquirenti non si sarebbe accorta di quanto stava accadendo. Poi la corsa in auto al pronto soccorso dell’ospedale di Avola e quindi il trasferimento d’urgenza al Garibaldi di Catania.

Gli accertamenti sul luogo dell’agguato

Sono trascorse alcune ore prima dell’arrivo degli investigatori della scientifica sia sul luogo della sparatoria che in ospedale per raccogliere elementi utili. Vetri rotti, ma alcune tracce forse erano già state cancellate. I carabinieri hanno cercato di raccogliere ulteriori testimonianze ma con molta difficoltà.

Il problema delle periferie

“Stiamo lavorando su una maggiore integrazione sociale ed una rigenerazione delle periferie. Quanto accaduto ha sicuramente scosso la nostra comunità che vive in maniera tranquilla tutti i giorni” ha detto il sindaco di Noto, Corrado Figura, che si è insediato da due mesi ma conosce bene la realtà del territorio. “I Camminanti si sono stabiliti a Noto alla fine degli anni ’50. Ma in realtà vivono sul territorio solo pochi mesi, da novembre a febbraio. Per il resto dell’anno sono sparsi sul territorio nazionale. Ma noi stiamo lavorando attivamente nelle periferie. Il prossimo 15 dicembre insieme al prefetto Giusi Scaduto pianteremo l’albero di Falcone all’Istituto Maiore. E’ un segnale dell’attività che in sinergia Istituzioni e forze dell’ordine stanno facendo sul territorio”.

I precedenti

La contrada Arance dolci, alle spalle di via Platone, dove la gran parte della comunità nomade risiede, ha fatto registrare ultimamente altri episodi come quello accaduto martedì scorso sempre riconducibili a rivalità tra famiglie. Nel settembre dello scorso anno, i carabinieri fermarono sei persone, appartenenti a due gruppi familiari, accusate di tentato omicidio. I due gruppi si sarebbero scontrati per alcuni apprezzamenti offensivi nei confronti di una donna loro familiare. La sparatoria causò danni alle auto parcheggiate e i proiettili colpirono portoni e muri.

 

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