Avola andrà alle urne il 12 giugno per il rinnovo del Consiglio comunale ed eleggere il nuovo sindaco. E’ uno dei Comuni più importanti del Siracusano ma per una lettura della situazione nella città capitale della mandorla abbiamo chiesto aiuto ad un noto conduttore radiotelevisivo di Avola, Matteo Inturri.

Tra poco Avola andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco. Secondo lei, quali sono le priorità, ce ne dica almeno 3, del nuovo primo cittadino?

Il primo è sociale, maggiore attenzione agli anziani, ai disabili, agli emarginati e soprattutto ai giovani. C’è un problema giovani molto preoccupante, aggravato dalla pandemia: è necessario riempire i loro vuoti, motivandoli con azioni forti e concrete. E’ lodevole il lavoro delle varie associazioni ma in primis l’input deve partire decisamente dall’amministrazione. Un forte balzo in avanti potrebbe essere la creazione di un Polo universitario del quale ne beneficerebbe anche l’economia cittadina.

Poi i servizi: lampante il problema idro-fognario con la condotta datata che necessita di interventi urgenti, per la salvaguardia della salute pubblica.

Quindi il  turismo, che ha avuto, senza dubbio, un forte incremento ma circoscritto nei 2 mesi estivi: bisogna guardare con competenza alla destagionalizzazione con una serie di manifestazioni  che attirino nei mesi primaverili ed autunnali, in particolare mettere al centro i nostri conosciutissimi prodotti agricoli tipici, il limone, la mandorla e il nero d’Avola su tutti e le nostre bellezze naturali e culturali che vanno al di là delle spiagge. Il salto di categoria potrebbe arrivare con la realizzazione del Porto turistico.

C’è anche la questione del cimitero. Parlo per esperienza personale, in quanto per dare una degna sepoltura a mio padre, oltre a qualche migliaio di euro pagati anticipatamente ho dovuto attendere 3 anni.

 Si sta assistendo ad una campagna elettorale prevalentemente puntata sui social ma il livello dello scontro, spesso personale, è piuttosto alto. Lei che giudizio ne ha?

Sì, purtroppo è la verità, a dire il vero credo proprio che sia una precisa strategia dell’ex sindaco Cannata, troppo spesso comunque assecondato dagli avversari: questo non fa altro che impoverire la campagna elettorale, accrescendo il malcontento e la sfiducia verso le istituzioni, di un cospicuo numero di persone che alle scorse amministrative ha superato un terzo degli elettori. Primo partito in assoluto con oltre 10 mila astenuti.

Ci sono tre candidati, tutti quanti di orientamento moderato. Vuol dire che Avola non ha una tradizione di sinistra e che non è capace di esprimere un proprio candidato?

Moderati non direi, visto il passaggio dei fratelli Cannata alla corte della Meloni, leader nazionale ma disconosciuta persino dalla Destra storica di Avola.

In effetti comunque tutti e tre gli schieramenti sono eterogeni, visti anche i tantissimi candidati nelle variegate liste civiche. C’è un problema 5 stelle, a loro dire primo partito in Sicilia, ma non riescono ad esprimere una classe dirigente.

Avola aveva una tradizione fortemente di sinistra che si è notevolmente ridotta negli ultimi 20 anni, cioè da quando il Centrodestra governa la città. Lodevole l’impegno, finalmente, in questa campagna elettorale di alcuni pezzi storici e di alcuni giovani, con una serie di idee messe in campo, tendenti a migliorare la vita in città e dal punto di vista politico a riunire la frammentazione che rispecchia ampiamente quella nazionale. E’ la strada giusta.

Ritiene che la sfida si risolverà al primo turno? Se no, chi pensa andrà al ballottaggio?

E’ ancora presto per esprimersi, ovviamente il largo schieramento dei Cannata, dopo 10 anni di gestione del potere in città e 5 alla Regione,  porta a dire che ha qualche chances in più  ma non ritengo il risultato scontato come 5 anni fa, avendo perso forti pezzi dell’elettorato nell’area di Centrodestra. Piuttosto, credo che i due schieramenti alternativi, abbiano le carte in regola per ambire quantomeno al ballottaggio. Tutto dipenderà dall’andamento della campagna elettorale.

Sono 20 le liste in campo. Che ne pensa?

Totale 20 liste e circa 500 candidati di cui almeno la metà fantasmi, cioè orbitanti tra zero e 6 preferenze. Percentuale assai elevata, dunque, dei cosiddetti “riempilista”, ragion per cui sarà arduo raggiungere il quorum di lista e altrettanto difficile sarà l’elezione per gli aspiranti consiglieri, vista la doppia preferenza che porta, tra l’altro, ad una più facile tracciabilità del voto e allo stesso tempo innalza il numero dei voti da raggiungere per una matematica sicurezza.