• Il gup del Tribunale di Siracusa ha rinviato a giudizio una preside ed un insegnante
  • Al centro della vicenda la bocciatura di uno studente affetto da disabilità
  • Al processo si costituiranno parte civile il giovane ed un’associazione

Nel 2016, uno studente affetto da disabilità iscritto al secondo anno dell’istituto Alberghiero Federico di Svevia di Siracusa fu bocciato ma il Tar, a cui la famiglia aveva presentato ricorso, dispose l’ammissione all’anno successivo.

I corsi di recupero

Al tempo stesso, i giudici imposero alla scuola dei corsi di recupero per il ragazzino ma quel sostegno didattico, secondo la ricostruzione dei parenti, non sarebbe mai avvenuto concretamente, anzi, per far apparire il contrario sarebbero stati alterati dei verbali.

Esposto in Procura

Un esposto alla Procura di Siracusa ha consentito ai magistrati di aprire un’inchiesta, coordinata dal pm Salvatore Grillo, culminata con il rinvio a giudizio, deciso dal gup del Tribunale di Siracusa, Giuseppa Rizzo, 62 anni, e Giuseppe Calascibetta, 56 anni, rispettivamente dirigente e dell’insegnante della scuola “per falso materiale e falso ideologico”

Il processo nel 2022

Al processo, che avrà inizio il 21 febbraio dell’anno prossimo, si costituiranno parte civile l’associazione Astrea ln Memoria di Stefano Biondo di Siracusa e lo studente, che, frattanto, ha conseguito il diploma, entrambi rappresentati dall’avvocato Gabriella Mazzone.

Il calvario dello studente

La vicenda dello studente dell’istituto Federico II di Svevia è stata seguita dall’associazione Astrea che denuncia la lesione del diritto allo studio nei confronti di un ragazzo affetto da disabilità. “Siamo sgomenti e davvero preoccupati dal comportamento dell’istituzione scolastica – dice Rossana La Monica, presidentessa dell’Associazione – poiché la scuola dovrebbe essere propositiva e garante dei diritti delle persone disabili. Ciò che è accaduto lede il diritto allo studio ed alla formazione individuale ed è inconcepibile che una dirigente scolastica ed un insegnante, cui le famiglie affidano il futuro dei propri figli, compiano tali azioni contro una persona che ha bisogno di essere sostenuta, invogliata e motivata”.