Quarto morto di Covid19 in pochi giorni a Francofonte ed il sindaco, preoccupato per l’emergenza sanitaria, ha già inviato una Pec al Presidente della Regione, Nello Musumeci, ed all’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, per chiedere l’istituzione della zona rossa.

L’ultima vita spezzata è quella di una donna, deceduta nelle ore scorse all’ospedale Muscatello di Augusta ma si teme per la sorte di un altro francofontese, di recente entrato in Terapia intensiva. Per quanto concerne gli altri 3 casi, due delle vittime appartengono allo stesso nucleo familiare ma nel Comune a nord del Siracusano il timore che il Covid19 faccia altri morti è davvero alto.

“Ho chiesto di valutare la possibilità di entrare in zona rossa – ha detto il sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini.  Questa decisione è dovuta alla violenza e alla virulenza del virus che ha causato purtroppo dei decessi nel nostro paese. Chiedo che Francofonte venga dichiarata zona rossa per almeno 15-20 giorni, in modo da poter riportare a zero la curva dei contagi”.  Il sindaco ha anche lanciato un appello alla città. “Usiamo la cautela e il buon senso, altrimenti da questa situazione non ne usciamo più. Indossiamo le mascherine, evitiamo assembramenti inutili, usciamo solo se necessario: sono poche regole fondamentali, ma che ci tutelano dal rischio di contrarre il Coronavirus” ha concluso il sindaco.

In Sicilia, le zone rosse sono state istituite a Vittoria, Cesarò-San Teodoro, Bronte e Misilmeri. Su scala nazionale, è possibile che aumentino le regioni colorate di rosso e la Sicilia è a rischio. Il dato parla di un riempimento esattamente al 30%  dei posti in terapia intensiva , insomma sulla linea di confine ma con l’attivazione dei nuovi posti aggiuntivi che arriveranno entro fine mese, al prossimo rilevamento si conta di essere sotto soglia. Ciò non toglie che la situazione è ‘borderline’.

Appena una settimana fa, il 12 novembre l’allerta riguardava 12 regioni. Il dato parlava del 53% dei posti letto nei reparti di medicina, a livello nazionale, occupato da pazienti Covid19 (+1 rispetto ai dati del 10 novembre), e il valore del 40% definito come ‘soglia critica’ superato proprio da 12 regioni, mentre in dieci regioni era stata superata la soglia critica anche nelle terapie intensive dove è impostata al 30%.

 

Articoli correlati