Svolta nelle indagini sul duplice omicidio in contrada Xirumi, a Lentini, con il fermo di un altro custode, Luciano Giammellaro, 70 anni, lentinese. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Siracusa ed eseguito dai poliziotti che, secondo alcune prime informazioni, si sarebbero recati nella sua abitazione, per prelevarlo e condurlo negli uffici della Questura dove gli è stata notificata la misura cautelare in carcere.

Per il pm, Andrea Palmieri, che coordina l’inchiesta, il settantanne è coinvolto nel delitto avvenuto la notte tra domenica e lunedì scorsa in cui hanno perso la vita Massimo Casella, 47 anni, e Agatino Saraniti, 19 anni, catanesi, uccisi a colpi di fucile da Giuseppe Sallemi, 42 anni, guardiano del fondo agricolo arrestato lunedì scorso. In contrada Xirumi, si sarebbero recate le vittime insieme ad un loro amico, Gregorio Signorelli, 36 anni, anche lui catanese, ricoverato al Garibaldi di Catania.

Le responsabilità del custode di 70 anni sarebbero in effetti emerse a seguito dell’interrogatorio del trentaseienne, che, dopo aver rischiato di perdere la vita, si è ripreso e nelle scorse ore avrebbe confermato il coinvolgimento di Giammellaro nel delitto.

Proprio su BlogSicilia, l’avvocato Fabio Presenti, legale della famiglia di Massimo Casella, aveva avanzato dei dubbi sulla ricostruzione fornita da Sallemi:  dopo aver ammesso, nel corso del suo interrogatorio, di aver premuto il grilletto sentendosi minacciato dalla vittime, si sarebbe successivamente trincerato dietro una condizione psicofisica precaria, come sostenuto dal suo legale, che, infatti, ha chiesto una perizia psichiatrica per il suo assistito.

I familiari degli uomini uccisi banno nutrito fin da subito dei sospetti sulla tesi di Sallemi, ipotizzando la complicità di un’altra persona ed il racconto fornito da Signorelli avrebbe dato conforto a questa tesi. Lo si saprà di più nelle prossime, quando la Procura di Siracusa e la polizia di Catania daranno i chiarimenti sul secondo fermo, di certo l’inchiesta ha già preso una nuova piega.

 

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