Primo maggio a Siracusa per rilanciare il tema del lavoro ma quest’anno, nell’era che sarà ricordata per l’esplosione del Covid19, la Cgil ha deciso di sostenere con degli aiuti alimentari gli ultimi degli ultimi: braccianti agricoli, stranieri, molti dei quali irregolari, che vivono in almeno 300 in una baraccopoli all’ingresso di Cassibile, quartiere a sud di Siracusa, in condizioni igieniche precarie ed a rischio contagio. La manifestazione, culminata con la consegna dei pacchi con il cibo, si è tenuta sul sagrato della Chiesa del Marchese di Cassibile e sono stati tanti i braccianti che hanno partecipato all’iniziativa, organizzata dalla Cgil non solo per aiutare gli stranieri ma anche per rilanciare il tema forte dello sfruttamento del lavoro nero.

 

“E’ il frutto avvelenato dello sfruttamento e del caporalato- spiegano il segretario provinciale della Cgil Siracusa Roberto Alosi e Mimmo Bellinvia della Flai Cgil – che sta mettendo questi lavoratori in gravi difficoltà e privando le campagne di manodopera . Noi chiediamo la regolarizzazione dei migranti e contratti di lavoro regolari – sottolineano- affinché i lavoratori in questione possano muoversi, quando necessario usufruire dei sostegni previsti nel periodo di emergenza ed essere messi in sicurezza sotto il profilo sanitario. Flai e Cgil rilevano che “assicurare dignitose condizioni di lavoro e di vita ai migranti è la strada per migliorare le condizioni di lavoro di tutti i braccianti agricoli e mettere fine a ogni forma di sfruttamento. L’introduzione dei voucher in questo contesto sarebbe solo la creazione di nuove forme di schiavitù”.  Tra Siracusa e Avola lavorano circa 4.000 braccianti, la metà dei quali sono migranti. Solo un migliaio di loro ha regolare contratto di lavoro, “gli altri lavorano in nero, sottopagati, sfruttati”, dicono Alosi e Bellinvia.

I residenti di Cassibile, in questi ultimi giorni, hanno sollevato la questione dell’emergenza sanitaria, al punto da segnalare la questione al Prefetto mentre la deputata di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, ha depositato un’interrogazione parlamentare, investendo della faccenda il Governo regionale.

Frattanto, è stato approvato oggi dall’Ars un emendamento di Claudio Fava che stanzia 500 mila euro per i comuni di Porto Empedocle, Pozzallo e Lampedusa per le operazioni di accoglienza in sicurezza dei migranti. Sempre con lo stesso emendamento stanziati 750 mila euro per interventi di santificazione e di sicurezza sanitaria nei territori di Siracusa-Cassibile e Campobello di Mazara nelle aree delle “tendopoli”.

“Non poteva esserci giornata migliore – spiega l’assessore all’Igiene urbana del Comune di Siracusa, Andrea Buccheri –  della Festa dei lavoratori e dell’anniversario della strage di Portella della ginestra per approvare un emendamento che si facesse carico di rendere più vivibili le vergognose baraccopoli, tutto nell’interesse dei lavoratori e delle comunità che li accolgono. Ringrazio a nome dell’amministrazione comunale l’onorevole Claudio Fava, promotore, sostenitore e firmatario dell’emendamento, e tutte quelle forze politiche che hanno ritenuto meritevole di approvazione del provvedimento “.

Articoli correlati