“A tagliare la strada è stata, con manovra azzardata, l’ambulanza e non Fortunato”. Lo afferma con certezza, Salvatore Marino, avvocato e fratello di Fortunato, vittima di un drammatico incidente avvenuto nel maggio del 2019 durante una gara ciclistica a Canicattini intitolata al padre scomparso.

Per questa vicenda, ha ricevuto un avviso di conclusione indagini, per omicidio stradale, il conducente dell’ambulanza, un quarantanovenne siracusano, difeso dall’avvocato David Buscemi, che, secondo la ricostruzione del pm di Siracusa Gaetano Bono, avrebbe eseguito una manovra “tale da arrecare disturbo al motociclo”, alla cui guida c’era Fortunato Marino. Allo stesso tempo, però, il magistrato, nel provvedimento, ha conferito quote di responsabilità nell’incidente sia al conducente dell’ambulanza sia alla stessa vittima.

Una ricostruzione contestata da Salvatore Marino, il fratello avvocato, che, quel giorno, era tra i partecipanti alla gara ciclistica. “La stessa ambulanza si trovava in posizione – spiega l’avvocato Salvatore Marino –  del tutto illegittima dietro i corridori anziché dietro la macchina chiudi gara. Inoltre, l’ autista era troppo a ridosso dei corridori e sicuramente distratto. Fortunato non correva, in quanto la gara in quel tratto era ad andatura rallentata ( non agonistica, con velocità non superiore ai 35 o 40 km/h, come affermano i ciclisti partecipanti alla gara).prova lo sono i danni lievi al motore. Abbiamo decine di testimoni oculari. Aspettiamo di avere la documentazione dalla Procura , ma sicuramente non ci saranno sorprese”

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