• Emessa una sorveglianza speciale per un giovane
  • E’ il primo caso nel Siracusano per un caso di maltrattamenti e stalking
  • La vittima è la madre del ragazzo
  • Il provvedimento è stato eseguito dalla polizia

La polizia di Siracusa ha emesso la prima sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di un ventunenne di Augusta, per un caso di stalking e maltrattamenti.

 Madre vittima

La vittima del giovane è la madre, che, per anni, sarebbe stata aggredita dal figlio che non l’avrebbe mai lasciata in pace, anzi nel 2019, il ragazzo fu destinatario del divieto di avvicinamento alla donna ma nonostante questa misura gli atti persecutori non si sarebbero mai arrestati in modo definitivo.

La proposta del questore

Il provvedimento scaturisce dalla proposta del questore di Siracusa, Gabriella Ioppolo, formalizzata nel gennaio 2020, in virtù delle indagini condotte dalla Sezione misure di prevenzione della Divisione polizia anticrimine della città aretusea.

La sorveglianza speciale

La sorveglianza prevede delle prescrizioni relative (anche) agli orari, ai luoghi ed alle frequentazioni che il sorvegliato deve rispettare. Chi viola le prescrizioni e gli obblighi della sorveglianza speciale commette un reato  punito con l’arresto da tre mesi ad un anno.

La decisione del Tribunale

Con il provvedimento emesso dal Tribunale di Catania, che ha condiviso le argomentazioni e le richieste del Questore di Siracusa, oltre alle prescrizioni della sorveglianza speciale all’uomo è stato imposto anche il versamento della
cauzione di 1.000 euro.

“La prima volta”

“Si tratta della prima misura -spiegano dalla Questura di Siracusa –  di questo tipo applicata nella provincia di Siracusa, emessa a carico di una persona resasi responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia. Difatti, l’inserimento del reato di maltrattamenti in famiglia nel novero che consentono l’applicazione della sorveglianza speciale di p.s. è stata introdotta recentemente con il “Codice rosso” entrato in vigore nel luglio del 2019, che è andato ad integrare le fattispecie già previste dal codice antimafia”.