A cantare vittoria sull’annullamento delle multe, comminate con il sistema dello Street control a Siracusa, è un avvocato, Roberto Trigilio, ex consigliere comunale, eletto nelle liste del Movimento 5 Stelle. “Le multe sono state annullate, sono arrivate le prime sentenze del giudice di pace” esulta il legale, un vero terrore per la Polizia municipale perché negli anni scorsi riuscì a non far pagare molti automobilisti immortalati dalle telecamere mentre entravano nella zona al traffico limitato nel centro storico, nell’incantevole isola di Ortigia.

Tante, secondo l’avvocato, le motivazioni alla base dell’annullamento, tra cui “contestazione non conforme alla norma violata, tardività della contestazione” spiega frettolosamente il difensore.

Ma l’assessore comunale Andrea Buccheri smentisce le affermazioni del legale ed annuncia che solo un ricorso è stato accolto. “Dei 65 ricorsi presentati – dice Buccheri – 64 sono stati archiviati o rigettati oppure dichiarati inammissibili. Piuttosto che gioire per un ricorso vinto, bisognerebbe incentivare il rispetto delle regole e condannare chi le trasgredisce in spregio alla convivenza civile e, in questo caso, al codice della strada. Appare soprattutto singolare che chi ha espresso soddisfazione per questa sentenza ha recentemente indicato la doppia fila come una delle cause principali del traffico cittadino”.

“Il ministero – afferma l’assessore Buccheri – sulla questione ha espresso due pareri, l’ultimo dei quali è dell’;8 settembre del 2015, il numero 4.851, che conferma quello del 20 settembre 2011 numero 4.719. Con essi viene precisato che la contestazione è valida se ricorrono due condizioni: l’auto in difetto deve essere senza guidatore a bordo e l’apparecchiatura deve essere gestita da un agente. Se ricorrono tali condizioni, lo Street control viene considerato “alla stessa stregua di un taccuino e il vigile urbano”.

 

Lo Street control è un sistema adottato dalla Polizia municipale di Siracusa dotato di una telecamera montata sulle auto per il contrasto alla sosta selvaggia, in particolare alla doppia fila. Inoltre, gli agenti della Municipale possono guardare a distanza dentro l’abitacolo per sanzionare chi guida senza cintura di sicurezza o parlando al telefonino quindi senza utilizzare auricolari o vivavoce.

Ma c’è un altro problema, emerso soprattutto a Palermo, cioè quello legato alla mancata riscossione delle sanzioni. Infatti, ammontano a 82 milioni di euro le multe per violazione al codice della strada e per violazione al limite massimo di velocità che il Comune di Palermo non ha riscosso. E il dato riguarderebbe solo il 2019. A fronte di quasi 94 milioni, solo il 12 % delle multe è stato pagato all’ente. Un vero e proprio tesoretto che di certo non farebbe male alle casse comunali. Come riporta il Giornale di Sicilia, gli 82 milioni non riscossi andranno a gonfiare ancora di più il fondo dei crediti di dubbia esigibilità.

A Palermo, insomma, le multe non le paga nessuno se non il 12 %. Un fatto che penalizza il Comune su due fronti. Oltre al fatto che non vengono incassate somme importanti, infatti, l’equivalente di tutto ciò che non si incassa, essendo messo come posta di entrata in bilancio, secondo il regolamento di contabilità deve essere accantonato dalle amministrazioni. Questo serve a evitare l’esplosione della spesa pubblica, ma al contempo ha l’effetto di paralizzare le risorse che così facendo ammuffiscono nel Fdc.