E’ stato catturato questa notte Antonino Milone, 37 anni, lentinese, indicato come il presunto autore dell’assassinio di Sebastiano Greco, l’ex gestore di una pompa di benzina ucciso a colpi di pistola in prossimità di un panificio, in via delle Spighe, a Lentini.

Dopo il delitto, Milone era sparito ed a lui si era rivolto il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, che, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello perché si costituisse ma l’indagato sarebbe rimasto rintanato nel suo covo, un agro nel territorio di Carlentini. Ed è qui che gli investigatori lo hanno scovato per poi trasferirlo in carcere, nel penitenziario di piazza Lanza, a Catania, e nelle prossime ore, sarà interrogato dal gip del tribunale di Siracusa in occasione dell’udienza di convalida della misura cautelare. Un’indagine complessa, quella a cui hanno lavorato i carabinieri e gli agenti di polizia (al comando del colonnello Giovanni Tamborrino e del questore Gabriella Ioppolo) coordinati dai magistrati, Daniela Costa, dal Procuratore aggiunto, Fabio Scavone e dal Procuratore Sabrina Gambino, che adesso sono al lavoro per comprendere le ragioni che avrebbero spinto Milone a sparare alla vittima. L’altro indagato, Shasa Antony Bosco, 29 anni, fermato nelle ore successive al delitto dai carabinieri, è stato interrogato dal gip di Siracusa, Andrea Migneco: il giovane avrebbe negato la sua partecipazione all’omicidio, insomma avrebbe ridimensionato le accuse mosse dagli inquirenti ma la sua ricostruzione non ha del tutto convinto il giudice che ha convalidato il fermo, rispendendolo in carcere.

Ci sono altri particolari emersi in questa drammatica storia, come il ferimento del conducente di una macchina, fermata dagli aggressori poco dopo aver abbandonato la moto con cui erano scappati dal luogo del delitto. Non avrebbe voluto consegnare il suo veicolo a quei due, per cui sarebbe stato colpito al polpaccio con un colpo di pistola, una delle due trovate poi dalle forze dell’ordine nelle ore successive all’omicidio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli indagati avrebbero preso una seconda auto, rubata, in questa occasione, ad una donna, che, però, non avrebbe opposto alcuna resistenza. Nel corso della fuga, sarebbero andati a sbattere contro un muretto ed a quel punto sarebbero scappati a piedi, provando a fare perdere le loro tracce.

Sulla vicenda, è intervenuto il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino. “Antonino Milone, rispondendo all’appello dell’ufficio, si è consegnato alle forze di polizia – polizia e carabinieri – che, in questi giorni, incessantemente, hanno battuto i territori della zona del Lentinese”.