All’interno della sede dell’autorità portuale di sistema di Augusta, il coordinatore Pat Cox, massimo esponente della Commissione Europea per lo sviluppo del Corridoio “Scandinavo-Mediterraneo” delle reti di trasporto trans-europee (TEN-T), con il responsabile Francesco De Rosa, ha inaugurato la prima sede operativa in Italia della Fondazione Centro Servizi per il Mare di Bruxelles. Si tratta di uno spazio dedicato alle imprese pubbliche e private del comparto marittimo per facilitare le connessioni tra l’amministrazione dell’Ue e la logistica intermodale con il relativo bacino di utenti, oltre 350 mila imprese cui si sommano le organizzazioni, pubbliche o private, per lo sviluppo di un sistema logistico moderno ed efficiente nell’area Mediterranea che generi valore ai suoi utenti e al territorio tramite l’accesso diretto al fondo European Connecting Facilities.

“Nella lista europea delle opere di priorità la Sicilia non esiste. Il tasso di conversione delle proposte in progetti è talmente lento che la vostra perde i fondi Ue, i numeri parlano da soli. L’Irlanda era lo stato più povero dell’Ue, oggi sarebbe medaglia d’oro per spesa/progetti realizzati, la Sicilia sarebbe in fondo alla classifica”.

Il coordinatore Pat Cox si è congratulato per l’efficienza dell’Autorità portuale di Augusta e con la Fondazione Centro Servizi per il Mare di Bruxelles che ha seguito gli unici due progetti italiani che hanno avuto accesso al credito comunitario.

“Il Mediterraneo sarà al centro dell’agenda Ue dei prossimi anni, questa sede per l’intera area è già un ponte con l’Europa” ha ribadito il coordinatore del Corridoio ScanMed.

“Oggi che non ci sono più risorse per il pubblico e per il privato, l’unica via d’uscita è il lavoro in sinergia – sottolinea Francesco De Rosa, responsabile del CS Mare di Bruxelles –  il primo definisce le strategie e il secondo contribuisce, anche economicamente, ad avviare i progetti che una volta messi in rete restituiscono ricchezza. L’apertura della sede operativa ad Augusta ha un significato simbolico e strategico, perché la Sicilia può rappresentare il punto d’interconnessione di tutta l’area mediterranea, dove passa il 40% del traffico merci mondiale che oggi entra dal Canale di Suez ed esce dallo stretto di Gibilterra. Intercettarlo con un sistema integrato di porti e autostrade del mare vuol dire creare benessere per l’Europa e per l’intero sistema Paese. Come Fondazione crediamo che il rilancio dell’Italia passi dal Meridione e per questo vogliamo essere in prima linea per agevolare le imprese a entrare nel sistema Connecting Europe Facilities, per accedere alle risorse dell’Unione europea”.

All’incontro con il Commissario Ue Pat Cox, tra gli altri, erano presenti il presidente dell’Autorita portuale di sistema della Sicilia orientale Andrea Annunziata, il segretario generale dell’AdSP Mare Sicilia Orientale, Carlo Guglielmi; il direttore marittimo della Sicilia Orientale, contrammiraglio Gaetano Martinez; l’ammiraglio della Marina Militare Nicola De Felice, il comandante del Porto di Augusta Attilio Montalto, il commissario dell’Autorità portuale di Messina Antonino De Simone, la direttrice Affari Europei di WISDO, Alessandra Arcodia, , il rappresentante di Rfi Andrea Esposito, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, l’eurodeputato del Ppe e membro della Commissione Tran, Salvo Pogliese, il deputato regionale Di Siracusa, Giovanni Cafeo, il sindaco di Siracusa Cettina Di Pietro, il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona e il direttore di Confindustria Catania, Giovanni Grasso. La visita è stata promossa dall’associazione no profit WISDO Public Policy & Management.

“Siamo qui per individuare i punti di non connessione, incoraggiando la multimodalità. Il sistema portuale Malmoe-Copenaghen è un esempio europeo per cooperazione, specializzazione e redditività – ha spiegato il coordinatore europeo Pat Cox –  Dovete farlo anche voi nel Meridione d’Italia, al Sud d’Europa avete gli stessi problemi. È tutta La macroregione meridionale che soffre, dovete avere una voce unica e chiunque abbia una rappresentanza politica ha il dovere di essere presente nei luoghi dove l’Europa prende le decisioni. Dimenticate le agende locali e fate come gli scandinavi, 11 milioni di abitanti di Stati diversi che ragionano in un’unica direzione. Fissate le priorità, portatele a Roma, poi noi vi aiuteremo. Non c’è una porta secondaria per entrare a Bruxelles. Prendete questa mia visita come una sorta di sveglia, dobbiamo trovare i meccanismi per lavorare insieme e per venire qui in Sicilia con la stessa frequenza con cui andiamo in Svezia”.

Al termine della giornata, prima di proseguire la sua visita a Messina e a Gioia Tauro, il coordinatore europeo ha voluto esprimere alla Sicilia il proprio ringraziamento alla Sicilia per le azioni di soccorso e accoglienza ai migranti, “la risposta migliore a chi in Europa vuole solo alzare muri e barriere”.