Manifestazione di protesta dei sindacati di Polizia penitenziaria davanti all’ingresso del carcere di Augusta. Una protesta organizzata da spp, Fns Cisl, Sippe-Sinappe e Cnpp per le dure condizioni di lavoro nella struttura di contrada Ippolito, frutto di un contestato protocollo di intesa locale. “Hanno aumentato le ore di lavoro – spiega Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe – ed hanno diminuito le ferie, insomma hanno caricato sulle spalle della Polizia penitenziaria, già in grave carenza di organico, un peso non indifferente. Lo stesso protocollo prevede una drastica riduzione dei diritti del personale, per questo chiediamo la revoca di questo provvedimento”.

Secondo i rappresentati sindacali, “il protocollo d’intesa locale disciplina un’organizzazione del lavoro che viola il contratto delle forze di Polizia e l’accordo nazionale quadro. Inoltre, questo accordo doveva essere concluso con il consenso del maggior numero possibile delle organizzazione interessate, cosa che non è avvenuta” e nelle settimane scorse avevano preannunciato l’ipotesi di presentare un esposto in Procura.

Ed il proprio legale, in documento aveva sollevato alcune questioni “L’articolazione dell’orario di servizio, con particolare – si legge nella lettera dell’avvocato Maurizio Papa –  riferimento alla anomala ed inspiegabile fissazione degli orari di inizio e fine turno, costituisce il punto maggiormente problematico. Per svariati motivi, l’applicazione dell’articolo 3 deve essere immediatamente sospesa, in quanto viola diversi istituti giuridici sia dal punto di vista giuridico che economico. Il persistere di tale regolamentazione può comportare l’insorgere di vertenze da parte degli interessati”. Inoltre, “la sospensione della piena attuazione del PIL si ritiene opportuna anche alla luce della attuale situazione emergenziale, che ha comportato un aumento dei carichi di lavoro e dei servizi, sicuramente non prevedibile al momento dell’approvazione del PIL medesimo”.

Frattanto, gli agenti stessi della Polizia penitenziaria di Augusta hanno sequestrato una lettera, inviata ad un detenuto del carcere, che nascondeva della droga in un francobollo. Il fatto è stato segnalato alla Procura di Siracusa che ha aperto un’inchiesta per risalire al mittente della missiva, per cui si sta scavando nella rete familiare del detenuto ma gli occhi sono pure puntati sulle amicizie. La scoperta è avvenuta nelle scorse ore, la Polizia penitenziaria, durante un controllo della posta, si è accorta di quella busta per via di quel rigonfiamento all’altezza del francobollo. Il detenuto sarà ascoltato dagli inquirenti che vogliono accertare se aveva già ricevuto droga con altre modalità.

 

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