Il prossimo 24 marzo compirà 58 anni, ma Salvatore Nastasi conserva ancora il vigore ed i riflessi di un ragazzino. Il portiere del Torregrotta, formazione di II Categoria del Messinese, continua ad essere protagonista in questo 2022 iniziato nel migliore dei modi.

Nastasi, protagonista della puntata di Talk Sicilia dopo il suo esordio in campionato, è passato alla ribalta nazionale a metà gennaio quando ha sostituito, causa infortunio alla mano, il portiere titolare Alessandro Maceri. E non lo ha fatto rimpiangere, parando tutto il parabile, ed anche qualcosa in più, nella sfida col Terzo tempo. Da qui la ribalta nazionale grazie alle sue parate diventate ormai virali grazie ad internet ed alle condivisioni sui social.

Da allora altre quattro partite in campionato senza sconfitte (tre pareggi, due per 0-0, ed una vittoria) hanno proiettato il Torregrotta in terza posizione del girone C con 23 punti ma distanziato dalla coppia di testa formata da Real Gazzi e Real Itala Franco Zagami che sono a braccetto a quota 35.

Salvatore Nastasi respinge ancora il Terzo Tempo in Coppa Trinacria

Salvatore Nastasi, portiere del Torregrotta

Oggi, intanto, Salvatore Nastasi si è fatto trovare prontissimo ancora una volta contro il Terzo Tempo, questa volta per la sfida di andata dei quarti di finale di Coppa Trinacria.

Il Torretta ha vinto 3-1 e Nastasi ha evitato ai suoi guai più grossi guidando sempre la difesa con attenzione, esperienza ed autorità. Oltre a rendersi protagonista di un paio di uscite a tu per tu con gli avversari.

Il ritorno si giocherà alla vigilia del suo compleanno

Il discorso qualificazione però è rinviato al 23 marzo quando si giocherà il ritorno. In quell’occasione, il portiere proverà a farsi un regalo: il giorno dopo compirà 58 anni. Potrebbe festeggiare al meglio guidando i suoi alla semifinale del trofeo.

Nessun segreto particolare, “Solo passione ed allenamento”

Abbiamo chiesto portiere del Torregrotta il segreto della sua longevità. “No, nessun segreto in particolare – sottolinea – la voglia di giocare e di mettersi sempre alla prova. È bello quando, dopo una faticosa giornata di lavoro, ed alcune volte la stanchezza si fa sentire realmente, sfidarsi in campo con ragazzi di 18 anni. Loro provano a segnare e le sfide diventano sempre più interessanti quando non riescono a farlo o prendo il pallone in alcuni modi”.

E continua: “Penso, inoltre, che l’allenamento costante sia fondamentale. Alla mia età è sempre più difficile reggere il confronto fisico con i più giovani. Per farlo mi alleno seriamente. E nei periodi in cui ci sono pause di campionato o la stagione deve iniziare, faccio anche due-tre volte a settimana, lunghe passeggiate che arrivano anche a 20 chilometri”.