ROMA (ITALPRESS) – E’ stata inaugurata oggi a Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la mostra “Identitalia, The Iconic Italian Brands” dedicata ad alcuni tra i più importanti marchi storici, che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese.
Alla cerimonia, oltre al ministro Adolfo Urso, hanno partecipato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, il presidente dell’Associazione Marchi Storici, Massimo Caputi e i rappresentanti dei brand esposti.
L’iniziativa, alla quale hanno aderito 100 aziende, per un totale di 113 marchi, nasce per celebrare i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del “Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale”, contenente i brand iscritti da più di cinquant’anni e ancora attivi.
Lo scopo della mostra, curata dai professori Carlo Martino e Francesco Zurlo, docenti di Design all’Università La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano, esposta fino al 6 aprile nell’atrio principale di Palazzo Piacentini, è quello di valorizzare un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie imprenditoriali di successo e di designer che hanno cambiato il modo di comunicare l’immagine aziendale dei prodotti.
Attraverso disegni originali, pezzi rappresentativi, fotografie, documenti storici, manifesti pubblicitari, proiezione di spot e video, l’osservatore viene accompagnato, nelle fasi della giornata – risveglio, mattinata, pomeriggio, sera, notte – dai marchi che fanno parte del vivere quotidiano e celebrano il Made in Italy.
“Questa mostra, dal titolo volutamente evocativo, ha il grande pregio di celebrare i marchi di impresa che accompagnano, e hanno accompagnato, la crescita del nostro Paese – ha sottolineato Adolfo Urso -. Siamo profondamente orgogliosi della capacità creativa del nostro tessuto produttivo perchè il successo dei nostri imprenditori e la passione, che mettono nel loro lavoro, sono il fiore all’occhiello del Sistema Italia e il biglietto da visita del nostro Made in Italy nel mondo”.
Alpitour, il marchio da cui Alpitour World stessa trae il nome, è all’interno della stessa mostra quale simbolo da oltre 75 anni per i viaggiatori italiani, emblema di professionalità e innovazione costruite in decenni di crescita, che hanno portato una piccola agenzia di viaggio di Cuneo, chiamata “Alpi”, a divenire il gruppo turistico integrato più importante del panorama italiano e uno dei più rilevanti in Europa. Composto da cinque divisioni, Tour Operating, Aviation, Hotel Management, Incoming e Travel Agency, presidia l’intera filiera turistica, con 4.700 dipendenti, sette sedi in Italia e sedici nel mondo, facendo viaggiare ogni anno oltre 2 milioni di persone.
Sin dagli albori, il brand Alpitour è stato connotato dall’inconfondibile gabbiano, sinonimo di libertà, che racconta in un pittogramma il significato stesso del viaggio. Introdotto negli anni ’60, nel tempo ha poi subìto molte trasformazioni, rimanendo però sempre presente e definendo l’identità e la riconoscibilità del marchio. Cataloghi e campagne hanno poi accompagnato la sua evoluzione sin dal primo dopoguerra, rendendolo celebre al grande pubblico, soprattutto per la vena ironica e spiazzante che ha caratterizzato sempre il suo registro linguistico, precursore nei tempi e dirompente nella forma e nel contenuto. E’ il caso della pubblicità televisiva “No Alpitour? Ahi, Ahi, Ahi!”, un jingle che ha reso memorabile il Brand, divenendo un motivo orecchiabile e distintivo e consacrando Alpitour “Top of Mind” degli italiani. Negli ultimi anni il marchio è tornato in televisione a più riprese, riprendendo prima il claim storico che l’ha reso famoso e inserendo, poi, nuovi messaggi: l’ultimo è “Io in un villaggio? Mai!”, che mira a scardinare tutti i luoghi comuni delle vacanze organizzate con ironia e semplicità. Accanto, si sono susseguite centinaia di campagne digital, radiofoniche e su carta stampata con un media mix sempre ampio e articolato, per raggiungere milioni di persone.
Negli anni Alpitour ha, inoltre, rivestito ruoli determinanti in occasione di grandi manifestazioni del nostro Paese. E’ stato il caso dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, quando è stato il primo partner esterno per l’accoglienza della famiglia olimpica, organizzando la logistica di circa 37.000 persone. Lo stesso quando, durante il Covid, è nata “Ripartiamo”, la campagna realizzata insieme ad altre importanti realtà del turismo e volta alla ripartenza e al sostegno del settore, gravemente danneggiato e impossibilitato a lavorare; oppure quando ha pubblicato una pagina bianca nei giorni più drammatici della pandemia. Un impegno non solo comunicativo, ma soprattutto fattuale, che ha visto il Gruppo a fianco del Paese, della rete sanitaria nazionale e dei suoi principali partner.
“Essere stati scelti dal MIMIT ci onora e ci rende orgogliosi – afferma Gabriele Burgio, Presidente e Amministratore Delegato di Apitour World – perchè significa che Alpitour ha saputo rimanere nel cuore e nella mente di milioni di italiani, crescendo insieme a loro. In questi 75 anni abbiamo raggiunto grandi risultati con impegno, passione e lavoro di squadra. Oggi il brand Alpitour è più vivo che mai e presta il suo nome anche al Gruppo, Alpitour World: un’eredità che abbiamo sempre voluto proteggere e celebrare, perchè questo marchio ha fatto il turismo italiano. Il Ministero delle Imprese e Made in Italy ha fatto un’operazione preziosa e molto importante, regalando all’Italia e ai suoi cittadini questa mostra: del resto, non si può guardare al futuro senza sapere ciò che si è stati”.
La mostra è visitabile solo su prenotazione ed è aperta al pubblico il venerdì pomeriggio dalle 17:00 alle ore 20:00 e il sabato e la domenica dalle 10:00 alle ore 20:00.
-foto ufficio stampa Alpitour-
(ITALPRESS).
Alla cerimonia, oltre al ministro Adolfo Urso, hanno partecipato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, il presidente dell’Associazione Marchi Storici, Massimo Caputi e i rappresentanti dei brand esposti.
L’iniziativa, alla quale hanno aderito 100 aziende, per un totale di 113 marchi, nasce per celebrare i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del “Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale”, contenente i brand iscritti da più di cinquant’anni e ancora attivi.
Lo scopo della mostra, curata dai professori Carlo Martino e Francesco Zurlo, docenti di Design all’Università La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano, esposta fino al 6 aprile nell’atrio principale di Palazzo Piacentini, è quello di valorizzare un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie imprenditoriali di successo e di designer che hanno cambiato il modo di comunicare l’immagine aziendale dei prodotti.
Attraverso disegni originali, pezzi rappresentativi, fotografie, documenti storici, manifesti pubblicitari, proiezione di spot e video, l’osservatore viene accompagnato, nelle fasi della giornata – risveglio, mattinata, pomeriggio, sera, notte – dai marchi che fanno parte del vivere quotidiano e celebrano il Made in Italy.
“Questa mostra, dal titolo volutamente evocativo, ha il grande pregio di celebrare i marchi di impresa che accompagnano, e hanno accompagnato, la crescita del nostro Paese – ha sottolineato Adolfo Urso -. Siamo profondamente orgogliosi della capacità creativa del nostro tessuto produttivo perchè il successo dei nostri imprenditori e la passione, che mettono nel loro lavoro, sono il fiore all’occhiello del Sistema Italia e il biglietto da visita del nostro Made in Italy nel mondo”.
Alpitour, il marchio da cui Alpitour World stessa trae il nome, è all’interno della stessa mostra quale simbolo da oltre 75 anni per i viaggiatori italiani, emblema di professionalità e innovazione costruite in decenni di crescita, che hanno portato una piccola agenzia di viaggio di Cuneo, chiamata “Alpi”, a divenire il gruppo turistico integrato più importante del panorama italiano e uno dei più rilevanti in Europa. Composto da cinque divisioni, Tour Operating, Aviation, Hotel Management, Incoming e Travel Agency, presidia l’intera filiera turistica, con 4.700 dipendenti, sette sedi in Italia e sedici nel mondo, facendo viaggiare ogni anno oltre 2 milioni di persone.
Sin dagli albori, il brand Alpitour è stato connotato dall’inconfondibile gabbiano, sinonimo di libertà, che racconta in un pittogramma il significato stesso del viaggio. Introdotto negli anni ’60, nel tempo ha poi subìto molte trasformazioni, rimanendo però sempre presente e definendo l’identità e la riconoscibilità del marchio. Cataloghi e campagne hanno poi accompagnato la sua evoluzione sin dal primo dopoguerra, rendendolo celebre al grande pubblico, soprattutto per la vena ironica e spiazzante che ha caratterizzato sempre il suo registro linguistico, precursore nei tempi e dirompente nella forma e nel contenuto. E’ il caso della pubblicità televisiva “No Alpitour? Ahi, Ahi, Ahi!”, un jingle che ha reso memorabile il Brand, divenendo un motivo orecchiabile e distintivo e consacrando Alpitour “Top of Mind” degli italiani. Negli ultimi anni il marchio è tornato in televisione a più riprese, riprendendo prima il claim storico che l’ha reso famoso e inserendo, poi, nuovi messaggi: l’ultimo è “Io in un villaggio? Mai!”, che mira a scardinare tutti i luoghi comuni delle vacanze organizzate con ironia e semplicità. Accanto, si sono susseguite centinaia di campagne digital, radiofoniche e su carta stampata con un media mix sempre ampio e articolato, per raggiungere milioni di persone.
Negli anni Alpitour ha, inoltre, rivestito ruoli determinanti in occasione di grandi manifestazioni del nostro Paese. E’ stato il caso dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, quando è stato il primo partner esterno per l’accoglienza della famiglia olimpica, organizzando la logistica di circa 37.000 persone. Lo stesso quando, durante il Covid, è nata “Ripartiamo”, la campagna realizzata insieme ad altre importanti realtà del turismo e volta alla ripartenza e al sostegno del settore, gravemente danneggiato e impossibilitato a lavorare; oppure quando ha pubblicato una pagina bianca nei giorni più drammatici della pandemia. Un impegno non solo comunicativo, ma soprattutto fattuale, che ha visto il Gruppo a fianco del Paese, della rete sanitaria nazionale e dei suoi principali partner.
“Essere stati scelti dal MIMIT ci onora e ci rende orgogliosi – afferma Gabriele Burgio, Presidente e Amministratore Delegato di Apitour World – perchè significa che Alpitour ha saputo rimanere nel cuore e nella mente di milioni di italiani, crescendo insieme a loro. In questi 75 anni abbiamo raggiunto grandi risultati con impegno, passione e lavoro di squadra. Oggi il brand Alpitour è più vivo che mai e presta il suo nome anche al Gruppo, Alpitour World: un’eredità che abbiamo sempre voluto proteggere e celebrare, perchè questo marchio ha fatto il turismo italiano. Il Ministero delle Imprese e Made in Italy ha fatto un’operazione preziosa e molto importante, regalando all’Italia e ai suoi cittadini questa mostra: del resto, non si può guardare al futuro senza sapere ciò che si è stati”.
La mostra è visitabile solo su prenotazione ed è aperta al pubblico il venerdì pomeriggio dalle 17:00 alle ore 20:00 e il sabato e la domenica dalle 10:00 alle ore 20:00.
-foto ufficio stampa Alpitour-
(ITALPRESS).
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