ROMA (ITALPRESS) – La manovra “è il primo passo. Il governo di centrodestra ha dovuto affrontare una situazione molto difficile per colpa dello scenario internazionale e degli aumenti dell’energia e delle materie prime. Di conseguenza è rimasto poco per le riforme strutturali che ritengo necessarie. Nonostante questo, alcuni risultati concreti li abbiamo ottenuti e in altre materie, come la giustizia, si sta lavorando nella giusta direzione”. A dirlo, in un’intervista al “Corriere della Sera”, è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Avevamo poche settimane per scrivere una manovra e concordarla con l’Europa. E’ naturale che ci siano state delle difficoltà – sottolinea Berlusconi -. Certo, in futuro alcuni meccanismi decisionali dovranno essere messi a punto meglio, con una condivisione a monte, evitando che i problemi ricadano sul lavoro del Parlamento. Come mi è sembrato l’approccio della premier? Assolutamente adeguato”.
Con Giorgia Meloni “ho i contatti che servono, tutte le volte che servono. E non mi permetto di dare consigli a mezzo stampa al presidente del Consiglio. Lei sa bene che se dovessero servirle, io sono sempre qui, pronto a darli”. Da questo Governo, aggiunge il Cav, “ci aspettiamo molte cose, in cinque anni: la progressiva estensione della flat tax, una riduzione della pressione fiscale (che oggi è al 43,6% mentre noi l’avevamo tenuta sotto il 40%) una riforma della giustizia ispirata a principi garantisti, sulla strada indicata dal ministro Nordio, un incremento delle pensioni minime di 100 euro all’anno sino a 1.000 euro per tutti al quinto anno della legislatura, la detassazione e la decontribuzione totale delle nuove assunzioni di giovani, e tante altre cose sulle quali abbiamo avuto il voto dagli italiani, decisivo per vincere le elezioni”. Renzi “l’ho sempre stimato” e “ho sempre pensato che giochi in una metà campo che non è la sua. Certamente, se lo volesse, potremmo lavorare in sintonia su diversi temi ma gli italiani – conclude – hanno scelto alle elezioni da chi vogliono essere governati”.
(ITALPRESS).
Con Giorgia Meloni “ho i contatti che servono, tutte le volte che servono. E non mi permetto di dare consigli a mezzo stampa al presidente del Consiglio. Lei sa bene che se dovessero servirle, io sono sempre qui, pronto a darli”. Da questo Governo, aggiunge il Cav, “ci aspettiamo molte cose, in cinque anni: la progressiva estensione della flat tax, una riduzione della pressione fiscale (che oggi è al 43,6% mentre noi l’avevamo tenuta sotto il 40%) una riforma della giustizia ispirata a principi garantisti, sulla strada indicata dal ministro Nordio, un incremento delle pensioni minime di 100 euro all’anno sino a 1.000 euro per tutti al quinto anno della legislatura, la detassazione e la decontribuzione totale delle nuove assunzioni di giovani, e tante altre cose sulle quali abbiamo avuto il voto dagli italiani, decisivo per vincere le elezioni”. Renzi “l’ho sempre stimato” e “ho sempre pensato che giochi in una metà campo che non è la sua. Certamente, se lo volesse, potremmo lavorare in sintonia su diversi temi ma gli italiani – conclude – hanno scelto alle elezioni da chi vogliono essere governati”.
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