ROMA (ITALPRESS) – “Non è normale che esistano ancora in Italia ammortizzatori sociali differenti tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi”. Lo ha detto in un video su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Fratelli d’Italia – aggiunge – si batte da sempre per l’introduzione di ammortizzatori universali, cioè che siano uguali per tutti. Come abbiamo già fatto in piena pandemia, ad esempio, proponendo sin da subito l’introduzione di uno strumento di tutela delle partite IVA che fosse basato sulle stesse regole della cassa integrazione. E’ una proposta che grazie a Fratelli d’Italia ha portato poi all’istituzione dell’ISCRO, un’indennità straordinaria destinata agli autonomi della gestione separata in caso di una forte riduzione del reddito prodotto”.
“E’ uno strumento – prosegue – che, anche se fortemente depotenziato dall’allora maggioranza del Governo Conte rispetto alla nostra idea iniziale, rappresenta un primo piccolo passo verso un sistema universale di ammortizzatori sociali. Noi abbiamo ben chiaro quale debba essere il prossimo passo: istituire uno strumento che garantisca anche agli autonomi, in caso di chiusura della partita IVA, un’indennità di disoccupazione. Uno strumento basato sulle stesse regole della Naspi: 75% del reddito dichiarato l’anno precedente su base mensile con un importo massimo di 1200 euro. In questo modo si tutelano gli autonomi che perdono il lavoro e si disincentiva il sommerso. Sempre dalla parte di chi lavora, in qualunque forma lo faccia”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
“Fratelli d’Italia – aggiunge – si batte da sempre per l’introduzione di ammortizzatori universali, cioè che siano uguali per tutti. Come abbiamo già fatto in piena pandemia, ad esempio, proponendo sin da subito l’introduzione di uno strumento di tutela delle partite IVA che fosse basato sulle stesse regole della cassa integrazione. E’ una proposta che grazie a Fratelli d’Italia ha portato poi all’istituzione dell’ISCRO, un’indennità straordinaria destinata agli autonomi della gestione separata in caso di una forte riduzione del reddito prodotto”.
“E’ uno strumento – prosegue – che, anche se fortemente depotenziato dall’allora maggioranza del Governo Conte rispetto alla nostra idea iniziale, rappresenta un primo piccolo passo verso un sistema universale di ammortizzatori sociali. Noi abbiamo ben chiaro quale debba essere il prossimo passo: istituire uno strumento che garantisca anche agli autonomi, in caso di chiusura della partita IVA, un’indennità di disoccupazione. Uno strumento basato sulle stesse regole della Naspi: 75% del reddito dichiarato l’anno precedente su base mensile con un importo massimo di 1200 euro. In questo modo si tutelano gli autonomi che perdono il lavoro e si disincentiva il sommerso. Sempre dalla parte di chi lavora, in qualunque forma lo faccia”.
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