ROMA (ITALPRESS) – La revisione dei conti nazionali annuali ha confermato che, in base ai dati dei primi due trimestri, l’incremento acquisito del Pil italiano per il 2021 è pari al 4,7%. E’ quanto sottolinea l’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Il Pil in volume è risultato in calo dell’8,9% nel 2020 mentre i dati relativi ai primi due trimestri del 2021 confermano il modesto aumento congiunturale nel primo trimestre (+0,2%), seguito da una crescita più marcata nel secondo (+2,7%) superiore a quella media dell’area euro e di Francia e Germania. Dal lato dell’offerta, la ripresa dei ritmi produttivi è stata trainata dalle costruzioni e dai servizi il cui valore aggiunto è aumentato rispettivamente del 3,2% e del 3%. Anche l’industria in senso stretto ha continuato a mostrare una dinamica positiva (+1,0%). Nel secondo trimestre, il processo di ripresa della spesa per consumi delle famiglie (+5,4% rispetto al trimestre precedente) ha determinato una prima riduzione della propensione al risparmio (12,9%, -4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente) che si mantiene comunque ancora decisamente superiore al valore pre-crisi. Gli indici delle vendite al dettaglio suggeriscono il proseguimento della fase di risalita dei consumi. La ripresa dei ritmi produttivi e dei consumi continua ad associarsi a un generale miglio-ramento delle condizioni del mercato del lavoro anche se, da luglio, si sono manifestate contenute riduzioni del numero di occupati e i primi segnali nella manifattura di un possibile mismatch tra domanda e offerta. A settembre, si è ridotto il divario con l’inflazione dell’area euro. In presenza di un ulteriore miglioramento della fiducia delle famiglie, che ha raggiunto il valore più elevato dall’inizio della serie storica, la fiducia delle imprese mostra progressi accentuati nei servizi di mercato e in particolare nel turismo.
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