ROMA (ITALPRESS) – “La decisione di attuare una manovra espansiva, associata a un piano di privatizzazioni, implica che il rapporto tra il debito pubblico e il Pil scenda solo marginalmente nel prossimo triennio”. Lo ha detto Andrea Brandolini, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, nel corso di un’audizione sulla manovra davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese, riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”, ha aggiunto.
“La crescita programmatica indicata nella Nadef e sottostante la manovra di bilancio, è nel complesso ancora plausibile anche se più difficile da raggiungere, alla luce dei più recenti sviluppi internazionali”, ha sottolineato Brandolini.
“La realizzazione delle previsioni di crescita è inoltre legata alla piena attuazione del Pnrr”, ha proseguito.
“Secondo le stime preliminari dell’Istat e in linea con le nostre attese, la crescita del prodotto, assai volatile nella prima metà dell’anno, è stata nulla nel terzo trimestre”, ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia.
“Anche nel settore dei servizi sembra essere terminata la prolungata fase di espansione iniziata con le riaperture successive alla pandemia. Al contempo – ha aggiunto -, è proseguita la moderazione della dinamica dei prezzi: il tasso di inflazione, che da ottobre non incorpora più il brusco rialzo dei prezzi energetici osservato lo scorso anno, è sceso sotto il 2%; anche la componente di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari, è diminuita, sebbene si mantenga ancora su livelli elevati, al 3,9%. Gli indicatori ad alta frequenza, pur fornendo un quadro ancora largamente incompleto, suggeriscono che l’attività economica rimane debole nel trimestre in corso”.
“L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese, riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”, ha aggiunto.
“La crescita programmatica indicata nella Nadef e sottostante la manovra di bilancio, è nel complesso ancora plausibile anche se più difficile da raggiungere, alla luce dei più recenti sviluppi internazionali”, ha sottolineato Brandolini.
“La realizzazione delle previsioni di crescita è inoltre legata alla piena attuazione del Pnrr”, ha proseguito.
“Secondo le stime preliminari dell’Istat e in linea con le nostre attese, la crescita del prodotto, assai volatile nella prima metà dell’anno, è stata nulla nel terzo trimestre”, ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia.
“Anche nel settore dei servizi sembra essere terminata la prolungata fase di espansione iniziata con le riaperture successive alla pandemia. Al contempo – ha aggiunto -, è proseguita la moderazione della dinamica dei prezzi: il tasso di inflazione, che da ottobre non incorpora più il brusco rialzo dei prezzi energetici osservato lo scorso anno, è sceso sotto il 2%; anche la componente di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari, è diminuita, sebbene si mantenga ancora su livelli elevati, al 3,9%. Gli indicatori ad alta frequenza, pur fornendo un quadro ancora largamente incompleto, suggeriscono che l’attività economica rimane debole nel trimestre in corso”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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