ROMA (ITALPRESS) – “Penso che il ritardo” dell’operazione di terra dell’esercito dipenda dal fatto che Israele “non vuole fare un passo che possa scatenarle contro un fronte molto più ampio”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ospite a “Cinque minuti” in onda questa sera su Raiuno, in merito alle conseguenze dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso.
“Israele non è in una posizione per cui ha un solo fronte: se ne possono aprire mille, per cui sta valutando tutto quello che può succedere”, ha spiegato. “Gaza è nel sud, ma a nord c’è Hezbollah, molto più forte di Hamas, organizzata militarmente, con molte più armi, sostenuta da sempre dall’Iran. C’è la Cisgiordania, dove la comunità palestinese è fortissima e dove sta crescendo un sentimento negativo, poi c’è la Siria. Le preoccupazioni che abbiamo da lontano sono le stesse che ha Israele al suo interno”, ha concluso Crosetto.
“Israele non è in una posizione per cui ha un solo fronte: se ne possono aprire mille, per cui sta valutando tutto quello che può succedere”, ha spiegato. “Gaza è nel sud, ma a nord c’è Hezbollah, molto più forte di Hamas, organizzata militarmente, con molte più armi, sostenuta da sempre dall’Iran. C’è la Cisgiordania, dove la comunità palestinese è fortissima e dove sta crescendo un sentimento negativo, poi c’è la Siria. Le preoccupazioni che abbiamo da lontano sono le stesse che ha Israele al suo interno”, ha concluso Crosetto.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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