ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di novembre dedicato alla sensibilizzazione sul Bruxismo, alcuni fra i più importanti esperti al mondo sul tema, sotto l’egida all’Associazione Stampa Medica Italiana (ASMI), lanciano la campagna nazionale “Quando lo stress ti rode i denti” per fare cultura su questo fenomeno e promuovere la conoscenza del problema. L’iniziativa nasce dalla volontà e dall’impegno del professore Sergio Angeletti, vicepresidente ASMI e direttore del canale web www.ilbruxismo.it, di voler fare chiarezza con l’aiuto di voci autorevoli su un fenomeno estremamente sottostimato e mal gestito che, se intercettato precocemente, può essere facilmente arginato o controllato.
Per Bruxismo si intende il digrignamento notturno dei denti ma anche una serie di altre attività a carico dei muscoli masticatori, quali serrare i denti o irrigidire la mandibola anche in assenza di contatto dentale, che causano disturbi e fastidi: mal di testa al risveglio o a fine giornata, dolore o difficoltà ad aprire la bocca o a masticare, tensioni al viso e talvolta al collo, usure e fratture dentali, difficoltà a dormire sono solo alcuni dei sintomi riconducibili al Bruxismo che costituiscono un’entità piuttosto complessa e che possono frequentemente sfociare in Disordini Temporo-Mandibolari. Le cause sono molte ma tra queste lo stress, l’ansia e altri fattori che stimolano il sistema nervoso centrale (come, ad esempio, il consumo eccessivo di caffeina, alcool o nicotina o l’assunzione di alcuni farmaci psichiatrici o neurologici) giocano un ruolo determinante.
A questo proposito la pandemia non ha aiutato, mettendo a dura prova le persone che hanno visto i propri livelli di stress aumentare vertiginosamente. Secondo i dati di una recente ricerca statunitense, nel 2020 i casi registrati di questo disturbo sono aumentati del 36% e si è rilevato un incremento del 120% rispetto al 2019 delle fratture dentali e un sensibile aumento delle carie (+18%). La Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) stima che in Italia i casi siano in aumento di circa il 30%: negli ultimi mesi dello scorso anno la ricerca online della parola “bruxismo” ha avuto un’impennata del 62% in Calabria, del 48% nelle Marche, del 34% in Sicilia e Sardegna.
Sebbene si tratti di una condizione sempre più frequente e diffusa, il fenomeno è caratterizzato da una serie di zone d’ombra che attraverso la campagna “Quando lo stress ti rode i denti” si vogliono spiegare per supportare chi ne soffre, con particolare attenzione ai pazienti che presentano questo disturbo unitamente al russamento: in questi pazienti, infatti, vi è un maggiore rischio di apnee del sonno e possibili ripercussioni sulla salute generale.
Inoltre, c’è un problema legato alla non consapevolezza, ovvero sono in molti ad ignorare che la causa di determinati sintomi sia proprio il Bruxismo.
“Il covid ha eroso ed erode molti comparti della nostra civiltà. Ad una di queste erosioni può porre poderoso argine l’informazione che se ben veicolata può fornire un supporto efficace al fenomeno del Bruxismo, il digrignamento involontario – soprattutto notturno – dei denti, legato a problemi di ansia che la pandemia ha consistentemente peggiorato – afferma Sergio Angeletti, vicepresidente di ASMI e direttore del canale web www.ilbruxismo.it -. Con la campagna “Quando lo stress ti rode i denti”, di cui mi sono fatto promotore insieme agli esperti che hanno messo validamente a disposizione della stampa e della comunità la propria competenza, vogliamo approfondire il tema, poco conosciuto, e fare luce su quelli che sono i danni legati al Bruxismo, con l’obiettivo di far conoscere meglio il problema e fare cultura al fine di supportare chi ne soffre e fornire validi strumenti per trattare il disturbo”.
“Speriamo che questa iniziativa possa aiutare le persone soprattutto a comprendere l’importanza di affidarsi a professionisti qualificati ed aggiornati rispetto alle più recenti linee guida internazionali e di ricorrere alle giuste fonti di informazione, basate sui solidi risultati della ricerca scientifica”, sottolinea Daniele Manfredini, odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia e coordinatore dell’International Board “Consensus Panel” dello IADR (International Association for Dental Research).
Per Ambra Michelotti, odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia e Editore della rivista Orthodontics and Craniofacial Research ha affermato: “Il bruxismo lieve o sporadico di solito non è dannoso per l’organismo. Quando invece supera la soglia individuale di tolleranza, vuoi per quantità o per intensità, esso può provocare danni ai denti, ai muscoli masticatori e alle articolazioni temporo-mandibolari. Imparare a riconoscerlo tempestivamente e a controllarlo rappresenta la strategia più semplice, più conservativa e più efficace e deve pertanto essere sempre il primo approccio terapeutico”.
“Coordinare questa iniziativa è un grande onore e rappresenta il primo passo verso la realizzazione di un mio obiettivo professionale: creare cultura e fare informazione seria intorno al bruxismo e ai disturbi ad esso correlati – spiega la coordinatrice della campagna Giulia Borromeo, odontoiatra specializzata in Dolore Cefalico e braccio operativo dell’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee -. Troppo spesso infatti esso viene erroneamente identificato unicamente con il digrignamento dei denti durante il sonno, mentre è un fenomeno molto più diffuso e complesso, che si verifica anche mentre siamo svegli ma del tutto ignari e inconsapevoli”.
Per maggiori informazioni sulla campagna si può consultare il sito www.ilbruxismo.it. Gli esperti sono a disposizione per approfondimenti sul tema.
(ITALPRESS).
Per Bruxismo si intende il digrignamento notturno dei denti ma anche una serie di altre attività a carico dei muscoli masticatori, quali serrare i denti o irrigidire la mandibola anche in assenza di contatto dentale, che causano disturbi e fastidi: mal di testa al risveglio o a fine giornata, dolore o difficoltà ad aprire la bocca o a masticare, tensioni al viso e talvolta al collo, usure e fratture dentali, difficoltà a dormire sono solo alcuni dei sintomi riconducibili al Bruxismo che costituiscono un’entità piuttosto complessa e che possono frequentemente sfociare in Disordini Temporo-Mandibolari. Le cause sono molte ma tra queste lo stress, l’ansia e altri fattori che stimolano il sistema nervoso centrale (come, ad esempio, il consumo eccessivo di caffeina, alcool o nicotina o l’assunzione di alcuni farmaci psichiatrici o neurologici) giocano un ruolo determinante.
A questo proposito la pandemia non ha aiutato, mettendo a dura prova le persone che hanno visto i propri livelli di stress aumentare vertiginosamente. Secondo i dati di una recente ricerca statunitense, nel 2020 i casi registrati di questo disturbo sono aumentati del 36% e si è rilevato un incremento del 120% rispetto al 2019 delle fratture dentali e un sensibile aumento delle carie (+18%). La Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) stima che in Italia i casi siano in aumento di circa il 30%: negli ultimi mesi dello scorso anno la ricerca online della parola “bruxismo” ha avuto un’impennata del 62% in Calabria, del 48% nelle Marche, del 34% in Sicilia e Sardegna.
Sebbene si tratti di una condizione sempre più frequente e diffusa, il fenomeno è caratterizzato da una serie di zone d’ombra che attraverso la campagna “Quando lo stress ti rode i denti” si vogliono spiegare per supportare chi ne soffre, con particolare attenzione ai pazienti che presentano questo disturbo unitamente al russamento: in questi pazienti, infatti, vi è un maggiore rischio di apnee del sonno e possibili ripercussioni sulla salute generale.
Inoltre, c’è un problema legato alla non consapevolezza, ovvero sono in molti ad ignorare che la causa di determinati sintomi sia proprio il Bruxismo.
“Il covid ha eroso ed erode molti comparti della nostra civiltà. Ad una di queste erosioni può porre poderoso argine l’informazione che se ben veicolata può fornire un supporto efficace al fenomeno del Bruxismo, il digrignamento involontario – soprattutto notturno – dei denti, legato a problemi di ansia che la pandemia ha consistentemente peggiorato – afferma Sergio Angeletti, vicepresidente di ASMI e direttore del canale web www.ilbruxismo.it -. Con la campagna “Quando lo stress ti rode i denti”, di cui mi sono fatto promotore insieme agli esperti che hanno messo validamente a disposizione della stampa e della comunità la propria competenza, vogliamo approfondire il tema, poco conosciuto, e fare luce su quelli che sono i danni legati al Bruxismo, con l’obiettivo di far conoscere meglio il problema e fare cultura al fine di supportare chi ne soffre e fornire validi strumenti per trattare il disturbo”.
“Speriamo che questa iniziativa possa aiutare le persone soprattutto a comprendere l’importanza di affidarsi a professionisti qualificati ed aggiornati rispetto alle più recenti linee guida internazionali e di ricorrere alle giuste fonti di informazione, basate sui solidi risultati della ricerca scientifica”, sottolinea Daniele Manfredini, odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia e coordinatore dell’International Board “Consensus Panel” dello IADR (International Association for Dental Research).
Per Ambra Michelotti, odontoiatra, specialista in Ortognatodonzia e Editore della rivista Orthodontics and Craniofacial Research ha affermato: “Il bruxismo lieve o sporadico di solito non è dannoso per l’organismo. Quando invece supera la soglia individuale di tolleranza, vuoi per quantità o per intensità, esso può provocare danni ai denti, ai muscoli masticatori e alle articolazioni temporo-mandibolari. Imparare a riconoscerlo tempestivamente e a controllarlo rappresenta la strategia più semplice, più conservativa e più efficace e deve pertanto essere sempre il primo approccio terapeutico”.
“Coordinare questa iniziativa è un grande onore e rappresenta il primo passo verso la realizzazione di un mio obiettivo professionale: creare cultura e fare informazione seria intorno al bruxismo e ai disturbi ad esso correlati – spiega la coordinatrice della campagna Giulia Borromeo, odontoiatra specializzata in Dolore Cefalico e braccio operativo dell’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee -. Troppo spesso infatti esso viene erroneamente identificato unicamente con il digrignamento dei denti durante il sonno, mentre è un fenomeno molto più diffuso e complesso, che si verifica anche mentre siamo svegli ma del tutto ignari e inconsapevoli”.
Per maggiori informazioni sulla campagna si può consultare il sito www.ilbruxismo.it. Gli esperti sono a disposizione per approfondimenti sul tema.
(ITALPRESS).
Commenta con Facebook