GENOVA (ITALPRESS) – Le reti di Fazio e Ederson a inizio gara consentono alla Salernitana di espugnare Marassi e conquistare tre punti che tengono ancora in vita il sogno salvezza. Brutta sconfitta in casa per la Sampdoria a cui non basta il decimo centro stagionale di Caputo. Avvio di gara arrembante dei granata: dopo 6′ la Salernitana è già avanti 0-2. Sul primo angolo del match, battuto da Mazzocchi, irrompe con un terzo tempo imperioso Fazio che sovrasta Bereszynski e fulmina Audero. La Samp è in bambola e dopo appena 120″ Ederson raccoglie a centrocampo una sponda di Djuric e punta la porta da sinistra: nessun blucerchiato sta dietro al brasiliano che arriva a tu per tu con il portiere e lo batte siglando il primo gol in Serie A. Alla mezzora brivido per gli ospiti su una bella girata di poco a lato di Quagliarella, partito però da posizione irregolare. L’occasione è il segnale che la Sampdoria è viva e infatti non bisogna aspettare molto per il gol dell’1-2: contrasto al limite dell’area tra Sensi e Coulibaly, sul rimpallo è fortunato Caputo che si trova solo davanti a Sepe e lo buca con un violento rasoterra. Nel finale di tempo tanta vivacità. Due occasioni per la Salernitana con Bonazzoli e Ederson che non vanno molto lontani dal bersaglio. Sull’altro fronte Quagliarella manca il tap-in sugli sviluppi di una pericolosa mischia in area granata. Nella ripresa i campani abbassano il baricentro e lasciano il pallino del gioco agli avversari. Sterili però gli attacchi della Sampdoria. Giampaolo mette Sabiri al posto di un acciaccato Quagliarella. Nicola rinuncia a Bonazzoli e Ederson, dentro Ribery e Kastanos. Proprio il cipriota ci prova subito dai 30 metri ma la conclusione termina a lato. La Salernitana perde per infortunio Sepe (tra i pali va Belec) e nel finale anche uno stremato Ranieri (dentro Gagliolo). La Sampdoria ritrova dopo 6 mesi Damsgaard in campo negli ultimi minuti in cui i blucerchiati producono un forcing poco pericoloso. Al triplice fischio, mentre esplode la festa granata, Marassi contesta i giocatori di casa che vanno a scusarsi sotto la curva.
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