No allo smantellamento del reparto di Cardiologia ad Alcamo“, lo dice il M5S all’Ars. da più parti giunge il no all smantellamento del reparto di cardiologia dell’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo (Tp). Tra le decine di segnalazioni che lamentano disservizi nel reparto, vi è anche quella del sindaco di Alcamo Domenico Surdi che ha evidenziato all’ASP di Trapani le carenze di personale medico e infermieristico del reparto, con conseguenti disagi per l’utenza.

“La Regione – dicono i grillini all’Ars – chiarisca se l’accorpamento del reparto con l’ospedale di Marsala risponde realmente alle esigenze del territorio o si pensa a risparmiare a discapito della popolazione”. I deputati regionali del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Sanità all’Ars Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua e Antonio De Luca, con un’interrogazione rivolta al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, chiedono chiarimenti sulla gestione dei reparti di cardiologia dell’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo (TP) e dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo.

“La direzione medica dell’ospedale – spiegano i deputati – sotto la supervisione dell’ASP di Trapani ha provveduto ad una rimodulazione del reparto di cardiologia, accorpando i posti letto ad altra unità e destinando parte del personale peraltro già ridotto, al presidio Covid dell’ospedale di Marsala. Medesime rimodulazioni pare siano state disposte anche al reparto di cardiologia dell’ospedale di Mazara del Vallo, altro polo ospedaliero di primo livello, i cui reparti più che essere resi efficienti vengono messi in difficoltà dalla carenza di personale. Tutte decisioni che stanno abbassando l’offerta sanitaria del territorio e che creano disagi su disagi ai cittadini in un momento difficilissimo per la tenuta del nostro sistema sanitario. A questo punto quindi sarebbe utile sapere se il governo regionale è a conoscenza di quanto sta facendo l’ASP di Trapani e se per Musumeci e Razza tutto questo è normale” – concludono.

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