• Marinerie siciliane in piazza a Mazara del Vallo contro la riduzione delle giornate di pesca nel Mediterraneo
  • Quinci “Il settore richiede un intervento attento, che è stato latitante negli ultimi anni”
  • Bartolo “Scelte miopi della commissione europea”
  • Catanzaro parla di “Mannaia dell’Unione Europea”

Le marinerie siciliane si sono riunite a Mazara del Vallo per protestare contro le norme restrittive dell’Unione Europea. La relativa Commissione, infatti, ha deciso la riduzione delle giornate di pesca nel Mediterraneo. Nel 2024, inoltre, il 40% della pesca a strascico dovrà essere abolito. Monta dunque la rabbia e la protesta dei pescatori.

“Il settore della pesca richiede un intervento attento da parte dell’Unione Europea, intervento che è stato latitante negli ultimi anni. L’Ue non può solo assumere una funzione di regolatrice, che noi accettiamo, ma soprattutto deve svolgere un ruolo principale che è quello di sviluppo e sostegno del comparto della Pesca”. Lo ha dichiarato il sindaco Salvatore Quinci nel corso della manifestazione contro le norme restrittive dell’Ue che si è tenuta in piazza della Repubblica, organizzata da Alleanza delle Cooperative italiane, coordinamento nazionale del settore della pesca. Un evento simile si è tenuto a Venezia.

“Per la mia città – ha continuato il primo cittadino di Mazara – il settore ittico è trainante e fa parte della stessa cultura identitaria di Mazara del Vallo. Tutta la sua filiera ha un indotto di 200 milioni di euro e da lavoro a migliaia di persone. Senza pesca, senza i nostri pescherecci, senza il nostro brand che è il gambero rosso che si trova nelle tavole migliori di tutto l’occidente, Mazara del Vallo sarebbe senza direzione e senza identità”.

“Un comparto da sostenere e non da vessare”

Anche l’assessore alla Pesca del Comune di Sciacca, Michele Bacchi, è intervenuto sulla vicenda. “Un comparto da sostenere e non da vessare”. Afferma dopo aver partecipato alla manifestazione a Mazara del Vallo.

“L’Amministrazione comunale di Sciacca – aggiunge Bacchi – sostiene le legittime istanze dei pescatori e fa proprie le loro preoccupazioni e il loro disagio, come già espresso ieri dal sindaco Francesca Valenti. Non si può assistere ai continui provvedimenti calati dall’alto che non tengono conto della situazione dei territori e di quello che soprattutto nell’ultimo anno si sta vivendo con le difficoltà dell’emergenza creata dal virus. La pesca rappresenta per Sciacca e per altre città siciliane, e non solo, uno dei pilastri della propria economia. E non può essere intaccato, aggredito”.
E conclude: “Da Mazara del Vallo si è alzata forte la voce della protesta dei pescatori con a fianco le Istituzioni e le loro organizzazioni di categoria. Siamo con loro, per difendere un’economia, dei posti di lavoro, una tradizione, un’identità”.

“Scelte della commissione Europea miopi”

“La mobilitazione indetta dall’Alleanza Cooperative per oggi a Mazara del Vallo e a Venezia ha come tema centrale una questione estremamente semplice: il diritto al lavoro e il diritto a un reddito dignitoso”. Così in una nota l’eurodeputato e componente della Commissione Pesca a Bruxelles, Pietro Bartolo.

“Quella della pesca sostenibile – prosegue Bartolo – è sempre stata una priorità di tutti, da noi rappresentanti delle istituzioni ai pescatori, veri custodi dei nostri mari. Ma quando questi non riescono più a garantire la redditività della propria impresa e rischiano di dover interrompere l’attività che hanno portato avanti da generazioni intere, allora deve scattare un campanello d’allarme”.

Bartolo aggiunge: “Le scelte perseguite dalla Commissione Europea, volte unicamente a ridurre le giornate di pesca, sono miopi e non tengono conto di altre due facce della sostenibilità, quella economica e soprattutto di quella sociale, fattori inscindibili da quelli ambientali, se si vuole perseguire una politica veramente rispettosa dei nostri mari. È necessario intervenire con un approccio ecosistemico che tenga in considerazione tutte le cause all’origine del depauperamento degli stock ittici, come l’inquinamento dei mari, l’innalzamento delle temperature o i trasporti marittimi”.

“È necessario inoltre cercare soluzioni diverse, come una maggiore attenzione alla selettività degli strumenti da pesca o la creazione di aree protette per la ricostituzione degli stock, che non privino i nostri pescatori del loro diritto ad esercitare la loro professione”.

“No alla mannaia dell’Unione Europea”

“La decisione della Commissione europea che ha disposto, a tutela del mare e delle sue risorse, la riduzione delle giornate di pesca nel Mediterraneo, e i ritardi del governo regionale che, a due anni dall’approvazione, non ha ancora attuato le norme della riforma rischiano di affondare il settore della pesca in Sicilia”. Lo dice Michele Catanzaro parlamentare regionale del Partito Democratico.

Catanzaro aggiunge: “Quello delle marinerie è un comparto di vitale importanza per l’economia dell’Isola che per decenni ha atteso il rilancio ponendo tutte le aspettative su una legge approvata due anni fa dal parlamento regionale ma di fatto mai attuata. Le norme su acquacoltura, tradizioni del mare, fondo di solidarietà, integrazione al reddito dei pescatori, arrivate dopo 18 anni di attesa avrebbero dato ossigeno al settore in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, ma in realtà sono rimaste solo sulla carta”.

“Adesso la mannaia dell’Unione Europea si abbatte in maniera inesorabile sul settore mettendo seriamente a rischio migliaia di imbarcazioni dei nostri pescatori, impossibilitati a raggiungere la sostenibilità economica. Il presidente della Regione – conclude il parlamentare Pd – si faccia portavoce del malessere del comparto pesca, impegnato oggi in una giornata di lotta nazionale e si attivi in maniera fattiva per sostenere i pescatori e la loro protesta per garantire la sopravvivenza del settore”.

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