“Come hanno raccolto le firme e ottenuto i certificati elettorali i candidati, in particolare quelli del centrodestra e del centrosinistra che hanno definito il loro listino negli ultimissimi giorni?”. A porre l’interrogativo è l’avvocato Roberto La Rosa, candidato alla presidenza della Regione Siciliana del movimento indipendentista Siciliani Liberi.

La domanda non è semplicemnte retyorica ma pone un tema non secondario. Per completare le procedure di certificazione occorre del tempo e le cronache ci hanno raccontato scelte fatte all’ultimo istante. Svevano, le segreterie, preparato la documentazione per tutti i papabili per poi presentare solo quella dei prescelti? E come sono state raccolte le firme sulla lista definitiva?

“Vorremmo che spiegassero ai cittadini siciliani con quale metodo sono riusciti a raccogliere le 1800 firme per il listino, numero minimo, e a richiedere ai comuni altrettanti certificati elettorali nel giro di 24/48 ore – dice La Rosa – se non saranno in grado di spiegarlo chiederemo alla magistratura di appurarlo. Non vorremmo ritrovarci tra un paio d’anni con un parlamento siciliano delegittimato da una elezione inficiata dalla partecipazione di candidati e liste non in regola”.

“Noi abbiamo presentato la lista corredata dalla firma di oltre 3000 sostenitori – continua La Rosa – Siciliani Liberi ha iniziato la raccolta delle firme il 10 settembre e l’ha conclusa il 3 ottobre, coinvolgendo centinaia di attivisti in decine di eventi e sempre alla presenza di certificatori abilitati in base alla normativa vigente. Siamo andati in decine di comuni che, applicando la legge, hanno messo a disposizione funzionari e locali per permettere agli elettori di firmare a sostegno delle nostre liste. Agli stessi comuni abbiamo chiesto e ottenuto le migliaia di certificati elettorali necessari per garantire che i sostenitori fossero effettivamente elettori di un comune della Sicilia. Non abbiamo fatto nulla di eccezionale ma niente di più e niente di meno di quanto previsto dalla legge”.

I dubbi di ‘Siciliani Liberi’ irrompono in un clima non proprio sereno. Anche se sembra superato l’allarme dei moduli ‘errati’ che errati non erano e se è stato ampiamnmete smentito il caos nelle corti d’appello per questi ‘moduli’, a poche ora dalla scadenza dei termini per la presentazione di tutte le candidature (il termine è scaduto ieri, venerdì 6 ottoBre alle 16) degli otto candidati presidente almeno due sembrano a rischio esclusione. Si tratta del candidato di Casa Pound Pierluigi Reale che avrebbe presentato liste a sostegno solo in tre circoscrizioni fra cui Palermo quando la norma prevede la presenza in almeno cinque delle nove circoscrizioni dell’Isola, e quello Libera e civico, Piera Maria Lo Jacono che sarebbe arrivata fuori tempo massimo. Mentre il secondo problema sarebbe sanabile, il primo sembra proprio che non lo sia.

Poi ci sono le liste nelle singole circoscrizioni che dovranno essere vagliate. Tanto lavoro per le Corti d’Appello che in breve tempo dovranno pronunciarsi sulla candidabilità. la sfida è iniziata e davanti ci sono 27 giorni di campagna elettorale serrata.

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