La rappresentanza femminile nelle giunte comunali dovrà essere di almeno il 40%. La nuova norma è stata approvata dalla Commissione regionale affari istituzionali e ora potrà essere portata al plenum dell’Ars per essere trasformata in legge della Regione siciliana ma sulla paternità 8 o maternità) dell’iniziativa inizia uno scontro fra destra e sinistra, anche questo quasi interamente al femminile.
La soddisfazione di Marianna Caronia
“Esprimo viva soddisfazione per l’approvazione all’unanimità in Prima Commissione dell’ARS dell’emendamento che garantisce una rappresentanza di genere non inferiore al 40% nelle giunte comunali siciliane. Questa norma rappresenta un ulteriore passo, certamente non l’ultimo, nel lungo cammino per la parità di genere e per dare adeguata rappresentanza alle donne nelle amministrazioni comunali” dice Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati, dopo il voto unanime di stamattina, che ha previsto che nessun genere possa essere rappresentato per meno del 40% nelle Giunte Comunali, fissando alla prossima tornata elettorale l’applicazione per i Comuni medio-piccoli (da 3 a 15.000 abitanti), mentre per i Comuni più grandi l’obbligo scatterà subito, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge.
“Mi auguro – continua Caronia – che al momento del voto finale della legge da parte dell’Assemblea di Sala d’Ercole nessuno chieda voto segreto o tenti altri sotterfugi per impedire l’approvazione della norma, perché questo vorrebbe dire che l’unanimità di oggi è stata solo di facciata”.
“La strada verso la piena parità – conclude Caronia – è ancora lunga, ma oggi abbiamo compiuto un passo significativo per assicurare che la voce delle donne sia adeguatamente rappresentata nelle istituzioni locali della nostra regione; un elemento di civiltà e qualità della Pubblica Amministrazione”.
Quell’emendamento era nostro, il Pd contro la maggioranza
Ma su questo tema scoppia un’altra polemica “Una maggioranza che si appropria delle proposte dell’opposizione, pur di non riconoscerne il valore, dimostra solo fragilità e disonestà intellettuale. È quanto sta accadendo all’Assemblea Regionale Siciliana, dove oggi, in Commissione Affari Istituzionali, si è tornati a votare l’emendamento PD sulla parità di genere” dicono Valentina Chinnici, Ersilia Severino e Mario Giambona, parlamentari regionali del Partito Democratico che segnalano situazioni analoghe verificatesi in Commissione Cultura”.
“Un governo e una maggioranza realmente solidi e responsabili – aggiungono – dovrebbero accettare e valorizzare le proposte dell’opposizione nell’interesse dei cittadini, invece di tentare sistematicamente di appropriarsene”.
Cinque stelle, “Si poteva fare di più”
“La previsione del 40 per cento di quote rosa nelle giunte comunali è un grande segnale di civiltà e un grande passo avanti in direzione della parità di genere. E si poteva e doveva anche fare di meglio, guardando alla norma nazionale, abbassando cioè il limite di applicabilità della norma ai comuni superiori a 3.000 abitanti” affermano, invece, i deputati del Movimento 5 Stelle presenti oggi in commissione Affari istituzionali: Angelo Cambiano, Lidia Adorno e Roberta Schillaci.
“Non si capisce – dicono – perché dovremmo avere un tetto diverso rispetto a quello previsto nel resto d’Italia. Per questo presenteremo in aula un emendamento che preveda l’applicazione tout-court della norma nazionale, che tra l’altro è applicabile da subito”.
“Ora speriamo che in aula nessuno si nasconda dietro al voto segreto per boicottare la norma. Non possiamo restare indietro rispetto al resto d’Italia”, dicono i deputati M5S, che ad un certo punto dei lavori hanno abbandonato la seduta in segno di protesta per la conduzione dei lavori “per nulla accettabile”.
“C’è stata – dicono – letteralmente una pioggia di emendamenti arrivati senza il parere del governo e, soprattutto, senza un’adeguata e propedeutica discussione. Legiferare in questo modo non è tollerabile, si aprono le porte a norme di scarsa qualità che possono anche passare indenni il vaglio dell’aula, con tutte le ricadute negative che questo comporterebbe”.






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