La tossicodipendenza (dal greco: toxikon, “veleno”) viene intesa come una patologia comportamentale che si instaura dopo l’uso e abuso cronico e compulsivo di sostanze stupefacenti o alcoliche. Sono migliaia i gelesi “dipendenti da tale veleno”, ad oggi, nessuno se ne prende cura, non esistono interventi mirati e finalizzati a riportarli in società a una vita normale, come avviene in altre realtà italiane ed europee.
Facile è imbattersi a Gela di gente con tale grave problema. Sono soggetti abbandonati dalla famiglia, e dalla società, giorno dopo giorno diventano sempre di più, bivaccano davanti ai bar o camminano senza meta. Malati gravissimi senza regole, chiedono qualche euro probabilmente per acquistare droga o un caffè. Non sono solo gli ultimi a cadere in questa rete di veleno, isolamento e morte, ma anche gente benestante, figli di imprenditori che credevano di compensare l’assenza della famiglia con il denaro.
L’interrogativo, in questi casi, come affrontare nel modo giusto l’intervento.
La famiglia è consapevole; dovrebbe intervenire prima delle istituzioni e obbligare il malato a disintossicarsi in cliniche private o strutture convenzionate. Anche le istituzioni dovrebbero intervenire, con un attento monitoraggio dei pazienti e indurli coattivamente alla cura. A Gela non esiste nulla di tutto ciò.
Il Tossicodipendente è anche un peso per la società, è un pericolo per se stesso, ma soprattutto per gli altri, che non sono obbligati ad assecondarlo. Per tale motivo si chiede alle istituzioni un intervento fermo, deciso e definitivo per creare tutte quelle strutture sanitarie indispensabili alla cura di tali soggetti ormai fuori controllo e fastidiosi anche da gestire.
Francesco Agati
Luogo: Studio Immobiliare , Berchet, 3, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA
Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di BlogSicilia, collaboratore, ufficio stampa, giornalista, editor o lettore del nostro giornale. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento o di rettifica ed ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.






Commenta con Facebook