L’associazione Arpada 2009 che gestisce la comunità alloggio “Villa Francesca” ha presentato ricorso al Tar di Palermo contro il provvedimento di revoca di precedenti delibere comunali autorizzative, adottato dal sindaco di Cerda, ritenuto infondato, contro legge e illegittimo. La struttura è assistita dagli avvocati Girolamo Rubino , Calogero Marino e Daniela Ferrara.
“La comunità Villa Francesca da oltre un decennio ha la missione di prendersi cura ed accompagnare gli anziani nell’ultima parte della loro vita, con professionalità ed amore, curandoli e facendoli sentire in famiglia – si legge in un comunicato – La chiusura di un’attività, sulle cui ragioni si farà senz’altro chiarezza e verità, che si configura un importante servizio per l’intera comunità cerdese e punto di riferimento per le persone anziani e fragili dei paesi limitrofi, non può essere sventolata come una bandiera o come una medaglia politica.
Gli articoli denigratori ed offensivi della dignità professionale della struttura e dei suoi operatori, pubblicati da testate giornalistiche locali e addirittura un comunicato ufficiale del comune di Cerda postato sul profilo social del sindaco Salvatore Geraci, tradiscono un certo interesse politico, avendo fatto esplicito riferimento a una componente dell’opposizione, ed hanno evidenziato dati non veritieri, giuridicamente infondati. Ad esempio che la struttura potrebbe ricevere 10 utenti anziché 15 come autorizzati dal comune stesso nel 2017 in ottemperanza alla normativa di settore, che si applica alle comunità alloggio iscritte negli albi comunali”.
Secondo i gestori sarebbero stati “omessi aspetti importanti evidenziati in sede ispettiva, che confermano l’alta professionalità di Villa Francesca, igiene e cura degli ospiti, controllo farmaci con data di scadenza in corso di validità, alimenti somministrati deposti a temperatura controllata in appositi frigoriferi che presentano date di scadenza in corso di validità, pulizia degli ambienti e utenti in situazione sanitarie ottimali) – prosegue la nota – Mentre per le modeste anomalie riscontrate, non riguardanti la cura o la sicurezza degli ospiti, sono già in itinere i facili adeguamenti, ma di questo si occuperanno i giudici, le cui decisioni saranno senz’altro rese note. I gestori della struttura e tutti gli operatori,rassicurano i cittadini e le famiglie che continueranno ad operare”.






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