A cura di Soraya Lo Piccolo, Alida Polizzi, Carlotta Tamigio
Oltre che per conoscere le iniziative di promozione della salute e avere uno scambio alla pari su come fare sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole, incontriamo una rappresentanza della Consulta Provinciale degli Studenti di Palermo con l’intento di comprendere il punto di vista dei nostri coetanei sul progetto di prevenzione dalle dipendenze rivolto alle scuole del territorio che la Consulta ha contribuito a far nescere, “Noi siamo oggi”.
Alida P.: Assieme alla nostra tutor scolastica, abbiamo deciso di incontrarvi dopo aver visto su Instagram un intervento del Presidente della Consulta, Alessandro Rosselli, che ci è sembrato illuminante per approcciare il progetto. Nell’intervento noi giovani veniamo descritti come bombardati da tutta una serie di informazioni, regole, aspettative pressioni, ma al tempo stesso soli, oppressi e pieni di ansie. Possiamo dire che la descrizione di questa condizione è all’origine del progetto e del titolo che gli è stato dato: “Noi siamo oggi”?
Alessandro R. (Presidente della Consulta): Sì, poiché, attraverso il dialogo con noi giovani, il Comitato Scientifico del progetto, promosso dal Garante e dall’Assessorato all’istruzione del Comune di Palermo, ha colto l’occasione per analizzare quali sono i bisogni del territorio e, una volta definita l’idea e la struttura, ha chiesto a noi di contribuire a svilupparlo e svisceralo per poi estenderlo completamente. Il contenitore su cui noi ci muoviamo è chiaramente il disagio giovanile, derivante dal fatto che oggi i giovani siamo immersi in un contesto sociale in cui si arriva poco alla profondità e a ciò che è sostanziale. Siamo sommersi da input, senza la possibilità materiale di approfondirli e di comprendere cosa ci stia alla base. Tutto ciò colpisce l’adolescenza in modo cruciale perché, nell’età della ricerca dell’identità per eccellenza, l’adolescente può essere dirottato verso altro andando più facilmente incontro allo smarrimento. E sebbene noi giovani rappresentiamo il futuro, la nostra condizione attuale viene spesso non adeguatamente ascoltata, mentre “oggi” ci giochiamo le nostre opportunità.
Carlotta T.: Ritenete che la dipendenza da sostanze sia il principale problema da affrontare o che ce ne siano altre su cui è necessario soffermarsi?
Alessandro A. (Presidente della Commissione Salute e Sport della Consulta): L’ambito della tossicodipendenza non è l’unico, le dipendenze sono determinate da molteplici fattori e si manifestano in molte forme. Banalmente, possiamo pensare all’uso del telefono cellulare e dalle diverse forme di dipendenza legate alla Rete.
Pablo S.(Membro della Consulta): Noi viviamo un momento storico di trasformazioni tecnologiche velocissime e radicali che ci cambiano insieme alla società.. Dal momento in cui c’è uno strumento come Chat GPT, deve essere chiaro che se io mi trovo a fare delle operazioni tramite questo sistema, come il riassunto di un testo, tra qualche tempo non sarò più autonomo. È necessario quindi riflettere su come si modifica il nostro modo di approcciarci al sapere e di relazionarci alla realtà, con i rischi ad esso connessi.
Alessandro A.: Durante un convegno di Telefono Azzurro ci siamo confrontati con coetanei di altre scuole proprio su questo argomento. E tra l’altro, ci siamo resi conto che quando si prova a parlare di certi temi c’è ancora una sorta di tabù. Per noi è fondamentale, invece, lavorare per sdoganare l’idea che è necessario parlarne a scuola e sensibilizzare.
Soraya L.: Quali sono le iniziative portate avanti dalla Commissione Salute e Sport per sensibilizzare sui temi della salute e del benessere ?
Alessandro A.: Oltre al progetto di cui stiamo parlando, la Commissione Salute e Sport, al momento, segue un progetto in collaborazione con la Croce Rossa per realizzare interventi informativi e progetti sull’Educazione sessuale e all’affettività nelle scuole; ci stiamo occupando della campagna di sensibilizzazione alla donanzione del sangue; stiamo realizzando un torneo interscolastico di calcio; portiamo avanti una serie di progetti come il torneo di scacchi e altre iniziative in collaborazione con UniPa. Nell’ambito delle dipendenze abbiamo partecipato alla giornata di lavoro con Telefono Azzurro, di cu vi parlavo prima, durante la quale abbiamo avuto l’opportunità di dialogare, come in questo momento, con studentesse e studenti di altre scuole. E proprio in tema di dipendenze abbiamo affrontato il problema dell’utilizzo smodato del telefono cellulare che, ad esempio, può limitare la possibilità di conoscere in profondità le cose e riduce la soglia dell’attenzione, con tutti i potenziali pericoli della dipendendenza dal digitale.
Soraya L.: Ritorniamo al progetto “Noi siamo oggi”. Desideriamo sapere come la Consulta sta seguendo lo stato di avanzamento del progetto.
Alessandro R: Il progetto si articola in più fasi. Dopo che è stato varato, approvato e finanziato dal Comune, è stato individuato l’Istituto capofila. Fra l’altro, il progetto, anche se non formalmente, ha avuto un plauso da parte del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Dottor Giuseppe Pierro, che ha mostrato interesse per l’iniziativa. Dal nostro punto di vista, la fase cruciale del progetto, e ciò che lo rende diverso dal modo in cui solitamente si fa prevenzione nelle scuole, sarà la creazione di Prevention Team che possano seguire la formazione dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di secondo grado che verranno coinvolti come Peer Educator dei compagni più giovani.
CarlottaT.: Parteciperete alla promozione del progetto nelle scuole?
Alessandro R.: È una cosa che vorremmo portare avanti, non soltanto per questo progetto ma per tutti gli progetti a cui la Consulta collabora. Cerchiamo di dare sempre il nostro supporto, come accade durante la Settimana dello Studente o in occasione delle Assemblee degli Studenti. Laddove possiamo, facciamo proposte, oltre che alle studentesse e agli studenti, anche alle Dirigenti e ai Dirigenti scolastici. A tal proposito, la Dirigente scolastica dell’Educandato Maria Adelaide, la Dottoressa Virginia Filippone, è stata sempre disponibilissima alle iniziative della Consulta. Ogni scuola ha comunque un approccio differente a questi temi.
Alida P.: Vi ringraziamo per averci concesso questa audizione. Per concludere, desideriamo sottoporvi le nostre proposte su ciò che si può fare a scuola in termini prevenzione delle dipendenze. Per prima cosa, riteniamo utlile la presenza di uno psicologo scolastico che possa offrire consulenza individuale e/o di gruppo, come avviene nella nostra scuola; in secondo luogo riteniamo coinvolgente avere la possibilità di ascoltare testimonianze dirette sul tema; infine avevamo pensato alla creazione di un team in ogni scuola che approfondisca il tema e organizzi attività di informazione e sensibilizzazione, magari in collegamento con la Consulta.
Alessandro A.: Riguardo alla prima proposta, la Consulta sta organizzando un monitoraggio per comprendere quali possono essere le esigenze nelle singole scuole in merito alla presenza dello psicologo scolastico. Nelle scuole palermitane la situazione è un po’ a macchia d’olio. Ci sono scuole in cui questa figura è presente, scuole che non l’hanno e altre in cui, ad esempio, non c’è uno psicologo vero e proprio, come richiesto da molti ragazzi, ma è presente una figura differente. La questione è quindi piuttosto complicata.
Giovanni R.: A proposito di quanto avete proposto sulle testimonianze dirette, vorrei intervenire per sottolineare l’importanza di un’esperienza di testimonianza fatta nel mio Liceo in questo anno scolastico. Abbiamo incontrato l’Associazione “La casa di Giulio” e abbiamo potuto confrontarci in modo schietto e diretto con il fratello di Giulio Zavatteri, morto di Crack all’età di 19 anni. La testimonianza diretta della famiglia di Giulio è stata per noi estremamente coinvolgente e significativa poiché, sebbene sia possibile ascoltare o vedere un vasto numero di testimonianze tramite i mezzi di comunicazione, social e non, la presenza fisica del fratello ci ha preso emotivamente facendoci toccare con mano quanto sia vicino a noi il problema.
Ringraziamo tutte e tutti i membri della Consulta che hanno partecipato all’incontro.
Luogo: Educandato Statale Maria Adelaide
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