Taormina: il Comune svuotato e la saga delle partecipate
Editoriale – Cuculunazzu News, PRI Taormina
Cari concittadini,
Nel maggio del 2023, Taormina decise di affidarsi al taumaturgo della politica siciliana, Cateno De Luca, che con il suo ineguagliabile talento nell’arte della promessa riuscì a conquistare l’intero corpo elettorale. Rinnovamento! Giustizia! Equità! Trasparenza!—parole che risuonavano come un mantra, accompagnate da gesti teatrali e proclami roboanti.
E così, il campo avverso fu sbaragliato. Ma, diciamolo, non è che avesse opposto grande resistenza: anzi, gli aveva fornito tutte le armi necessarie per la vittoria.
Il primo tradimento: la rottamazione mancata
Il primo tradimento arrivò prima ancora delle elezioni, quando De Luca formò le liste elettorali infarcite degli stessi elementi che diceva di voler rottamare. Un dettaglio, certo, ma significativo.
Poi, una volta insediatosi, partì con la sua meticolosa “pulizia” degli uffici comunali—una pulizia degli umani, ovviamente. E mentre si procedeva con il repulisti, ecco il grande annuncio: il Salva Taormina, un copia-incolla di quanto già fatto a Messina e altrove.
Nel frattempo, si apprestava a concludere con la OSL il dissesto semplificato, costi quel che costi.
E il costo è stato altissimo, considerando le modalità con cui sono state effettuate le transazioni e i ripetuti bandi per la ricerca di eventuali creditori non ancora conosciuti, dunque non presenti nell’elenco stilato dalla stessa OSL.
Il dissesto:
numeri che non tornano (ma tornano comodi)
Il risultato?
Il monte debito è salito dai 44 milioni inizialmente censiti a oltre 110 milioni.
Il monte credito è fermo a 38 milioni, ma non è dato sapere quanto sia stato effettivamente recuperato.
Per questo recupero, l’amministrazione ha impegnato notevoli somme:
700 milioni (o più) per tre ditte incaricate della riscossione coatta e altri accertamenti.
255 milioni per un’assistenza legale.
Altre spese di dubbia utilità, che sembrano più un investimento nel mistero che nella trasparenza.
L’ASM e la gestione dei servizi pubblici: un affare?
Nel frattempo, l’amministrazione ha affidato servizi in house alla ASM, tra cui:
Servizio idrico e manutenzione (oltre 600 mila euro l’anno).
Servizio scuolabus (200 milioni).
Illuminazione pubblica (300 milioni).
Trasporto su gomma, con l’acquisto di diversi autobus, senza aver effettuato le necessarie analisi di mercato, come previsto dalla normativa.
Aumento del costo dei servizi di trasporto pubblico e del ticket parcheggio.
Passaggio del remunerativo parcheggio di Porta Pasquale all’ASM… gratis?
Un affare, certo. Ma per chi?
La straordinaria saga delle partecipate: più sono, meglio è!
Con il colpevole assenso acritico dei consiglieri eletti nelle sue liste, De Luca ha dato il via alla straordinaria saga delle partecipate, che al momento sono ben quattro, da aggiungere a:
ASM
Rete Fognante
Unione dei Comuni
La motivazione? Una nuova ed emblematica parola composita: dissesto-funzionale.
Tutto ciò è stato compiuto lontano dal Comune, anche fisicamente, in stanze dove esperti per tutte le stagioni hanno predisposto piani, regolamenti e statuti, senza alcuna discussione pubblica, né in Consiglio Comunale, sulla opportunità di tali scelte, né una stima dei costi reali e delle eventuali conseguenze.
Il peso sui contribuenti: un regalo avvelenato
L’immediato riversamento del costo sui contribuenti è già avvenuto per:
La gestione dei rifiuti (monnezza), con costi raddoppiati.
Il servizio idrico integrato, con tariffe aumentate.
A regime, queste invenzioni costeranno ai contribuenti oltre 6 milioni di euro l’anno, solo per il costo politico/amministrativo (stipendi per dirigenti, funzionari e dipendenti). Cinque volte il costo dell’ormai inutile istituzione comunale!
Perché queste scelte?
La domanda è inevitabile: perché?
Allontanare sempre più i controlli sulle attività amministrative.
Avere mano libera per iniziative anche assurde.
Creare un sistema opaco, dove le decisioni vengono prese senza confronto pubblico.
Basta leggere gli statuti delle varie partecipate e i cavilli contenuti per comprendere, volendo, che si tratta di mere operazioni pro domo, non certo per la comunità tauromenita, che assiste basita.
Esiste un giudice a Berlino?
Ci chiediamo:
Cosa ne pensa la Corte dei Conti?
Cosa ci sta a fare l’Ufficio Vigilanza Enti Locali della Regione?
Al momento, tutti tacciono.
E una domanda sorge spontanea: perché?
E come mai?
Nota sulla documentazione
Tutti i dati riportati provengono da atti ufficiali, tra cui delibere di Consiglio e Giunta, determine dirigenziali, bilanci ASM e comunicazioni del management, disponibili per consultazione pubblica.
Da Cuculunazzu News, PRI Taormina
Luogo: Agorà, Piazza IX aprile, s. n., TAORMINA, MESSINA, SICILIA
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