Pestaggi, minacce, sequestro di persona, quasi vere e proprie torture per convincere un imprenditore a “sganciare” dei soldi.
Quattro provvedimenti restrittivi della libertà
Gli agenti della Squadra Mobile, hanno eseguito un’ordinanza del gip di Palermo nei confronti di quattro palermitani due sono stati portati in carcere: A.D. di 40 anni e L.P. di 44 anni e due agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico F.M. di 30 anni, e M.B. di 40 anni.
Sono indagati a vario titolo in concorso di sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione aggravata ed atti persecutori in pregiudizio di un imprenditore palermitano.
Lo scopo di tutto
Per ottenere dei soldi da una vittima lo hanno sequestrato e minacciato di gettarlo in una botola in un casale di campagna fuori Palermo. Sono stati ricostruiti i pestaggi e le minacce commessi dagli indagati nei confronti dell’imprenditore, i cui movimenti venivano anche monitorati dagli stessi con l’installazione di un localizzatore sul suo ciclomotore.
A Catania le torture al pusher
Nei giorni scorsi si è appreso di un’altra vicenda riguardate, però, una partita di droga non pagata. Legato a una sedia e percosso con un frustino per un ammanco di denaro riconducibile allo spaccio di droga. Per questa brutale aggressione, avvenuta in una stalla abusiva, i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa, su delega della Procura di Catania hanno arrestato un 25enne, un 36enne e un 22 enne, accusati, in concorso tra loro, di tortura. I tre indagati avrebbero preso parte, con diversi ruoli, all’ aggressione ai danni di una vittima, che sarebbe stata anche costretta a subire la rasatura del capo e delle sopracciglia.






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