In occasione del Festino di Santa Rosalia, che da secoli unisce Palermo intorno alla sua “Santuzza” come simbolo di liberazione e rinascita, vogliamo proporre una riflessione che guarda alla nostra città con gli occhi della comunità più fragile e periferica: quella dello Zen.
Santa Rosalia è una figura che la tradizione ricorda come colei che seppe ritirarsi a riflettere ma anche scendere in aiuto della città nei momenti più bui, diventando segno di speranza e di rinnovamento.
Il suo esempio parla ancora oggi di cura collettiva, di rigenerazione e di responsabilità condivisa.
Proprio questi valori ci hanno guidato come associazione, insieme al Comune di Palermo grazie al progetto Ruis nella realizzazione del murales “Volti per Crescere”: un progetto che ha voluto trasformare i muri di un’area giochi dello Zen in un luogo che parla di riscatto, cultura e speranza.
I volti di Gesù di Nazareth, Mahatma Gandhi, Margherita Hack e Maria Montessori risiedono oggi sul muro non come santi o eroi irraggiungibili, ma come uomini e donne che hanno saputo trasformare la difficoltà in opportunità, la rabbia in progetto, la povertà in valore.
È stato un modo per dire ai bambini e ai ragazzi dello Zen: “anche voi potete diventare un esempio”, e a tutta la città: “non lasciate indietro nessuno.”
Oggi, con la stessa visione, vogliamo annunciare e rilanciare il nostro impegno sul territorio con il progetto del Parco Inclusivo, già in fase di programmazione. Si tratta di un intervento che va oltre la bellezza estetica per diventare spazio di relazione, gioco, benessere e comunità.
Un luogo in cui bambini con e senza disabilità possano giocare insieme, adulti e anziani trovare spazi di incontro e attività fisica, persone di ogni età e abilità sentirsi parte di un quartiere vivo e accogliente.
Il Parco Inclusivo non è solo un’opera urbanistica, ma un atto di cittadinanza che riconosce la diversità come ricchezza e combatte l’isolamento sociale, creando coesione e senso di appartenenza.
Un parco così, in un quartiere come lo Zen, non è un regalo ma un diritto. È un investimento sul futuro, sulla salute mentale e fisica dei bambini, sulla socialità di chi spesso vive ai margini, sulla bellezza che rigenera non solo i luoghi ma anche le relazioni.
Con il progetto “Volti per Crescere” abbiamo dipinto un messaggio sui muri. Con il Parco Inclusivo vogliamo che quel messaggio diventi spazio concreto da abitare e condividere.
Crediamo che l’unione di arte, educazione e urbanistica partecipata possa davvero cambiare il volto del quartiere, e vogliamo che la città tutta lo riconosca e lo sostenga.
Facciamo appello alle istituzioni, alle associazioni, ai cittadini: costruiamo insieme un quartiere che non abbia bisogno di santi per salvarsi, ma di persone che si prendano cura gli uni degli altri.






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