Le opposizioni scendono in piazza. Non più una opposizione parlamentare ma la scelta di andare a manifestare come privati cittadini, come una categoria produttiva, come semplici lavoratori, come qualsiasi altra categoria di cittadini.
Una scelta che i 5 stelle avevano già iniziato a mettere in campo settimane fa con la grande manifestazione per la sanità che ha portato in sicilia anche Giuseppe Conte, manifestazione che, però, non ha sortito alcun effetto sulle politiche sanitarie che proseguono secondo la roadmap della maggioranza
I motivi della protesta
Adesso Pd e 5 stelle chiedono, invece, “Una netta inversione di tendenza nella gestione delle risorse pubbliche utilizzate per acquisire consenso, sfruttando anche temi sensibili per mero interesse politico”.
L’attacco delle opposizione è al sistema di gestione ipotizzato nell’inchiesta della procura in capo a fratelli d’Italia “Diciamo basta agli sprechi e alla ‘corrente turistica’ che si è impadronita del settore gestendo gran parte dei contributi in modo esclusivamente clientelare” si legge in una nota di convocazione della protesta.
Le richieste al Presidente della Regione
“Il presidente della Regione, Schifani, non può continuare a far finta di nulla, venga in aula a riferire su quanto sta accadendo e chiarisca se è favorevole a mantenere il ruolo di Fratelli d’Italia nella corrente turistica del governo” aggiungono PD Sicilia e Movimento 5 Stelle che organizzano il sit-in per domani, mercoledì 16 luglio, alle ore 11:30 a Palazzo d’Orleans (piazza Indipendenza, Palermo).
In piazza annunciano che non ci saranno solo partiti politici ma anche “associazioni culturali e società sportive ‘tradite’ dal governo Schifani”.
Secondo il comunicato delle opposizioni “Sono centinaia, infatti, in Sicilia le associazioni culturali tagliate fuori da finanziamenti e programmazione. Serve un ripensamento complessivo del sistema che tolga discrezionalità e che offra a tutte le realtà le stesse opportunità”.
Una manifestazione che appare come un modo per non perdere terreno rispetto alle proteste urlate e alle richieste di dimissioni, alle mozioni di sfiducia annunciate (ma che non hanno i numeri neanche per essere ufficializzate) da una opposizione altra alla guida della quale si è posto il deputato regionale Ismaele La Vardera che ha trovato sponda nella sinistra estrema non rappresentata all’Ars.
Nella foto il corteo della manifestazione “sanitàxtutti” del mese scorso che segna il passaggio dei 5 stelle alla protesta di piazza






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