“I fischi che nella notte di Santa Rosalia hanno investito il sindaco Palermo, Roberto Lagalla, rappresentano il malcontento dei suoi concittadini. Un monito chiaro a tutti tranne che allo stesso primo cittadino, che continua a negare la decadenza amministrativa del capoluogo siciliano. Palermo chiede risposte, non passerelle. Le strade trascurate, la microcriminalità che imperversa, sono tutte pagine di una narrazione fallimentare di cui il primo cittadino porta la responsabilità”. Così Mario Giambona, vicepresidente del gruppo PD all’Assemblea Regionale Siciliana, si è espresso oggi pomeriggio sui fischi che i cittadini palermitani hanno rivolto al Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, durante i festeggiamenti di ieri sera per il festino di Santa Rosalia, patrona del capoluogo siciliano.

“I dati parlano chiaro. Secondo il Governance Poll 2025 de Il Sole 24 Ore, Lagalla è saldamente all’ultimo posto tra tutti i sindaci italiani per gradimento, con un 39 % di consenso ed un calo netto dell’8,6 % rispetto all’anno precedente – spiega Giambona -. Un risultato impietoso, che fotografa l’inefficacia di un’amministrazione distante e autoreferenziale, incapace di rispondere alle attese dei palermitani. Se metà mandato si chiude con un consenso così risicato, allora è evidente che il modello di governo adottato – propaganda invece di programmazione, emergenza al posto dell’ordinaria amministrazione – è fallito”.

Infine, il deputato dem punta la sua attenzione oltre i confini cittadini e lancia un appello sull’ombra dell’amichettismo e del nepotismo che gli organi di informazione nazionale hanno evidenziato nelle azioni di governo nazionale guidato da Giorgia Meloni. “La nomina di Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa, al vertice dell’ACI è l’ennesima conferma di come il potere in Italia sotto questo governo viaggi lungo logiche di potere di natura partitica, e non nel rispetto del merito e della trasparenza. Finché amichettismo e nepotismo saranno alla base dell’azione politica, allora i cittadini non si riavvicineranno alle istituzioni. Bisogna stoppare questo modo di agire e restituire dignità alla cittadinanza”.

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