Deputati regionali in piazza. Gli onorevoli di Pd e 5 stelle insieme ad attivisti di partito ed ai rappresentati delle associazioni siciliane rimaste fuori dai contributi pubblici hanno inscenato, questa mattina, un sit in in piazza Indipendenza, sotto Palazzo d’Orleans. Una cinquantina i manifestanti fra deputati, consiglieri comunali e provinciali.
Chiedono al Presidente della Regione una nuova seduta dell’Ars nella quale anche il governatore riferisca sulle inchiesta che stanno coinvolgendo gli esponenti di Fratelli d’Italia ma, al tempo stesso, gli chiedono un cambio di rotta ad iniziare dal togliere gli assessorati proprio agli esponenti di Fratelli d’Italia, prima fra tutti l’assessore al Turismo da Elvira Amata
Schifani venga in aula
“Schifani venga in aula a riferire sulle inchieste che riguardano il presidente dell’Ars Galvagno e l’assessore regionale al Turismo Amata o faremo le barricate” dicono gli esponenti dei due partiti di opposizione.
Bisogna dire “basta al sistema clientelare che da tempo caratterizza la gestione dei fondi regionali” è lo slogan della manifestazione.
Pronti a bloccare l’aula
“Pronti a bloccare l’aula e i lavori dell’Ars se Schifani non verrà in aula a riferire sugli scandali che stanno travolgendo il suo governo e Fratelli d’Italia. Mi riferisco agli scandali sulla Sanità, sul Turismo, alle accuse di corruzione e a quella di peculato. Non è più tollerabile che il presidente della Regione faccia finta di nulla e continui a portare avanti i lavori del suo esecutivo e dell’Assemblea regionale mentre tutto gli crolla attorno. Sono anni che chiediamo di venire a riferire sugli scandali See Sicily e sul disastro Sanità e non c’è stato verso di fargli trovare la strada di Sala d’Ercole. Il tempo ora è abbondantemente scaduto. O viene in aula subito o blocchiamo i lavori del Parlamento” ha affermato il coordinatore regionale del M5S all’Ars Nuccio Di Paola nel corso del sit-in che il M5S assieme al Pd ha tenuto questa mattina davanti alla presidenza della Regione.
Sulla stessa lunghezza d’onda la dichiarazione del capogruppo M5S all’Ars Antonio De Luca:
“Sono due anni – ha detto De Luca – che chiediamo inascoltati al presidente di venire a riferire sugli scandali del Turismo e della Sanità. Oggi siamo venuti a chiederlo in piazza. Deve smetterla di nascondersi, i siciliani pretendono chiarezza”.
Gestione poco trasparente
“Dire che la gestione dei fondi per il turismo e per la cultura è poco trasparente è un eufemismo. I soldi della Regione Siciliana vengono usati in maniera assolutamente personale, padronale e clientelare. Noi vogliamo dire veramente basta, perché purtroppo questo governo Schifani ci sta umiliando di fronte all’Italia intera” dice Valentina Chinnici, deputata regionale del Pd che parla a nome del partito perché il segretario regionale, Antony Barbagallo, è a Roma per l’elezione delle autorità portuali.
Richiesta di dimissioni rimandata
“Non chiediamo le dimissioni di Galvagno e Amata, perché siamo garantisti e attendiamo prima di capire se ci sarà un rinvio a giudizio dei protagonisti di queste vicende, ma intanto stiamo aspettando certamente un atto di umiltà da parte di chi ci governa, infatti, quello che emerge dai giornali è assolutamente imbarazzante” aggiunge.
Questione ormai annosa per il Pd
“Questo è un tema che poniamo ormai da mesi ma, perché quello del turismo ricordo che non è un problema che nasce con See Sicily, ma c’è anche Cannes su cui abbiamo fatto un’interrogazione parlamentare nel gennaio del 2023 e continuiamo a ritenere che il governatore non può esimersi da quello che sono le sue responsabilità” afferma Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.
La Vardera: “Sbagliato non chiedere le dimissioni”
Appena un paio d’ore dopo la manifestazione, però, Ismaele La Vardera tiene una conferenza stampa con la sinistra non rappresentata all’Ars e attacca anche Pd e 5 stelle: “Pd e 5 Stelle sbagliano a non chiedere le dimissioni di Galvagno e Schifani – dice – mi auguro firmino la mozione di sfiducia che stiamo presentando all’Ars. Al di là dell’aspetto giudiziario c’è una questione morale sotto gli occhi di tutti, se si andasse al voto oggi i siciliani non voterebbero per la ‘Banda Bassotti'”.
“Sono un garantista ma a prescindere dagli aspetti giudiziari emerge chiaramente una gestione delle risorse pubbliche a fini privati e per rafforzare i collegi elettorali, questo è inaccettabile” gli ha fatto eco Pierpaolo Montalto segretario regionale di Sinistra italiana. Per Alessandra Minniti e Fabio Giambrone, co-portavoce di Europa Verde Sicilia “è necessario lavorare per costruire un’alternativa al centrodestra in vista delle prossime scadenze elettorali e questo percorso non può prescindere dal dialogo con Pd e 5 Stelle, ma rispetto ad alcuni temi non ci può essere ambiguità. Non aver partecipato alla manifestazione non è stata un’occasione persa, dobbiamo però lavorare per costruire un’alleanza che sappia guardare avanti insieme”
Faraone: “Dichiarazioni Schifani vergognose”
E intanto il Presidente della Regione aveva risposto a tutti anticipando la manifestazione ma il deputato nazionale Davide Faraone attacca proprio quella risposta a distanza del governatore: “Le dichiarazioni di Renato Schifani di oggi sono a dir poco vergognose. Anziché prendere un’iniziativa dopo gli scandali che stanno travolgendo il governo e la maggioranza di centro destra dice irresponsabilmente che va avanti come se nulla fosse e pretenderebbe pure il silenzio, spacciato per ‘responsabilità’ delle opposizioni”.
“Sulla cultura diventata un business non una parola. Da Cannes ad Agrigento, dalla Fondazione Federico II all’ultima sagra del fico d’India o del capitone tutto è diventato un affare. Un sistema inaccettabile, nel quale Fratelli d’Italia attraverso i suoi rappresentanti gioca un ruolo fondamentale, che costa ogni anno non meno di 200 milioni di euro alle casse della Regione e quindi ai cittadini siciliani. Un sistema sul quale sta indagando la magistratura, che trarrà tutte le conclusioni del caso. Schifani invece non fa nulla, tace”.
“Il presidente dovrebbe invece togliere le deleghe ai due assessori di Fratelli d’Italia al Turismo (Amata) e Scarpinato (Beni Culturali), che si sono resi protagonisti di una gestione fallimentare ed opaca dei finanziamenti pubblici per la Cultura. Schifani dovrebbe poi chiedere scusa per aver alimentato il sistema delle ‘mancette’, come strumento per rabbonire l’assemblea in vista dei provvedimenti finanziari più importanti e giurare senza fare lo spergiuro come accaduto in passato, che non accadrà più”.






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