Trentatré anni dopo la strage di via D’Amelio, la memoria si fa arte e prende forma nei lavori degli studenti del liceo artistico regionale “Luigi e Mariano Cascio” di Enna. Nella sede dell’assessorato all’Istruzione della Regione Siciliana, a Palermo, è stata inaugurata la mostra collettiva “Scorta di Legalità“, un’esposizione forte e simbolica che rende omaggio al giudice Paolo Borsellino, agli agenti della sua scorta e a tutte le vittime delle stragi mafiose del 1992.

Realizzata da una ventina di studenti degli indirizzi in Grafica e Arti figurative, la mostra presenta una decina di opere stampate su pannelli forex e tre tele dipinte in acrilico. I volti di Francesca Morvillo, dei poliziotti caduti in servizio e del beato Rosario Livatino – il “giudice ragazzino” – emergono con forza espressiva, testimoniando un percorso di consapevolezza civile e impegno contro la mafia.

L’arte come strumento di educazione alla legalità

Non è solo una mostra: è il frutto di un progetto educativo che intreccia memoria, legalità e arte. Come ha spiegato la dirigente scolastica Graziella Bonomo, l’iniziativa nasce all’interno dell’insegnamento di educazione civica e punta a formare “cittadini liberi, consapevoli e capaci di analisi critica”, in linea con l’insegnamento di Paolo Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.

Dopo essere stata ospitata al Tribunale di Enna, la mostra approda ora a Palermo, nel cuore delle istituzioni regionali, come simbolo di una Sicilia che non dimentica e che investe sulla cultura come antidoto alla criminalità organizzata.

“La mafia – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Mimmo Turano – sarà vinta da un esercito di maestri elementari. Il percorso del liceo artistico di Enna è un esempio concreto di come la scuola possa essere il primo presidio di legalità”. Un impegno che, assicura, continuerà con iniziative come la legge Liberi di scegliere, l’apertura delle scuole oltre l’orario ordinario e i progetti contro la dispersione scolastica.

Tra le opere più suggestive in esposizione, una stampa dedicata a Francesca Morvillo, unica donna magistrato uccisa dalla mafia, e due tele che immortalano i volti degli agenti delle scorte, spesso dimenticati, ma essenziali nel sacrificio collettivo per la giustizia.

In un tempo in cui la memoria rischia di appannarsi, l’arte dei giovani riaccende la luce. E ricorda a tutti che la legalità non è solo un valore: è una scelta quotidiana.

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