La memoria di Paolo Borsellino divide il mondo politico. Il giorno del 33 mo Anniversario della Strage di Via d’Amelio è stato come una partita a scacchi tra governo e opposizione. Il lungo calendario di eventi – tre giorni di dibattiti e manifestazioni – si è concluso ieri a tarda serata in via D’Amelio, il luogo dove una Fiat 126 imbottita di esplosiva pose fine alla vita del Giudice e della sua scorta.

Le Agende Rosse in via D’Amelio

Sin dalla prima mattinata in via D’Amelio è iniziato il tradizionale appuntamento organizzato dalle Agende Rosse guidate da Salvatore Borsellino, il fratello del magistrato ucciso. Sul palco e tra gli ospiti nessuna concessione alla politica, ma il parterre e il lungo corridoio della strada ha visto la presenza delle opposizioni al governo Meloni. Mai come in questi giorni la tensione è altissima tra maggioranza ed opposizione. Oltre ai recentissimi sviluppi sui procedimenti giudiziaria connessi alla strage di 33 anni fa – con da un lato la tesi della Commissione Antimafia che punta a fare prevalere la tesi del dossier Mafia Appalti come detonatore di quella strage, e dall’altro la sospensione della Camera di consiglio a Caltanissetta per le trame legate alla pista dell’eversione nera – il rapporto tra politica e Giustizia è nuovamente in primo piano. Su tutti il “caso Salvini” – con la Procura di Palermo che presenta appello rispetto all’assoluzione del Ministro – e il dossier libico legato all’esplulsione del comandante Almasri.

Schlein, “mantenere alta la guardia”

Elly Schlein, segretario nazionale del PD, arrivata in via D’Amelio last minute – ha sottolineato la necessità di mantenere alta la guardia nella lotta alla mafia, ricordando come “una mafia che non spara e non mette le bombe è sempre pericolosa perchè è capace di infiltrarsi nel sistema economico e politico”.

Il compito di aprire la polemica è stato affidato all’europarlamentare dei Cinquestelle Franco Antoci: l’ex presidente del Parco dei Nebrodi che ha contestato apertamemente l’operato del governo Meloni e del Ministro di Giustizia Nordio: “Arrabbiati e preoccupati, per una politica che prima osannava la Procura di Palermo per la cattura di Messina Denaro e ora la bolla come elemento ostile”.

Spazio anche al ricordo del Giudice Borsellino con le parole dell’ex presidente del Senato Piero Grasso. L’ex magistrato ha ricordato il suo ultimo incontro con Borsellino, dieci giorni prima della strage. Tanti i magistrati arrivati sul luogo dell’eccidio per rendere omaggio ai caduti di Via D’Amelio. Tra loro Francesco Del Bene, Antonio Balsamo, Roberto Scarpinato e Nino Di Matteo, accolto dalla folla al grido di “resistenza, resistenza”.

Arianna Meloni, “Contro la mafia nel nome di Borsellino”

Al calar della sera, mentre in Via D’Amelio le Agende Rosse levavano letteralmente le tende, il popolo della destra si dava appuntamento a Piazza Unita d’Italia per la tradizionale fiaccolata in memoria del giudice e dei caduti della strage di 33 anni. Lo stato maggiore di Fratelli d’Italia ha voluto ricordare a tutti l’appartenenza di Borsellino a quella storia politica che oggi è alla guida del Paese. Assente la premier, lo speech in memoria di Paolo Borsellino è arrivato per voce di Arianna Meloni.

Colosimo, “Mafia si combatte ogni giorno”

Alla fiaccolata era presente anche Chiara Colosimo, presidente della Commissione nazionale Antimafia. Colosimo rivendica i risultati dell’organo parlamentare nella ricerca della verità sulla strage di Via d’Amelio. “Non mi farò trascinare in polemiche, l’insegnamento di Paolo Borsellino è per me chiaro: la lotta alla mafia è la lotta di ogni istante della nostra vita. Noi andremo avanti per scoprire le verità”.

Il tema delle giustizia e dell’impegno del governo nella lotta alla mafia è stato ribadito anche da Andrea Del Mastro, sottosegretario alla Giustizia. Presenti alla fiaccolata – tra gli altri -anche il Ministro dello Sport Abodi, Carolina Varchi, Raoul Russo, Lucio Malan e gli assessori regionali Giusy Savarino, Francesco Scarpinato e Alessandro Aricò.