Giovedì 24 luglio, presso Spazio cultura libreria Macaione di Via marchese di Villabianca n. 102 (PA), Giuseppe Cusimano presenterà il suo romanzo “La Tinta della Vita è verde”; a pochi giorni dal lancio, conosciamolo meglio in una breve intervista.
Chi è Giuseppe e quando è nata la sua passione per la scrittura creativa?
-Giuseppe è un giovane ragazzo cresciuto nel cuore verde di Poggio Ridente, alle porte di Palermo. Questo luogo affettuosamente ribattezzato “Emiara – Città dei Verdi” nel mio libro, ha lasciato un’impronta profonda in me. Provengo da una famiglia dove l’arte è un tratto distintivo, da nonno fabbro e pittore, alla zia pittrice, al padre inventivo e fantasioso – ho respirato fin da piccolo un’aria di immaginazione e libertà. Sin dall’infanzia, ha iniziato a raccontare storie ispirate alla quotidianità: “Le Tre Sorelle”, nate da episodi scolastici, “Supereroi”, interpretati da peluche con tanto di episodi e sigle, fino ai dialoghi telenoveleschi di “Antonella”, basati su sua zia. Ogni racconto riflette un mondo interiore ricco e vibrante, frutto di un’esperienza vissuta con intensità. Nel 2013, accanto a mio padre, nasce “La Tinta della Vita è Verde”, idea che prende forma durante un’estate di scultura condivisa. Oggi, quelle storie diventano parte di un mosaico narrativo che racconta non solo la sua crescita, ma anche l’essenza creativa di una Sicilia che ispira e non smette di sorprendere.
Come nasce il tuo libro?
-Nasce dal suono di una parola e dalla sua vibrazione emotiva che mi ha provocato. Era Who You Are di Jessie J, la mia canzone preferita. Quando ho sentito la frase “Don’t lose who you are, in the blur of stars”, la parola lose mi è sembrata Lucy. E da lì, nella mia mente, è nata lei: capelli rossi e gialli, tubino bianco, farfalla d’argento fra i capelli. Un personaggio ancora senza storia, ma già carico di significato.
Lucy rimane inizialmente senza una storia, fino a quando, nei primi anni delle superiori, l’autore incontra il suo vero protagonista: Roberto. Un compagno di scuola dal sorriso leggero, occhi verdi e carattere brillante, che non ricambia i suoi sentimenti ma li accoglie con rispetto. Da questo incontro nasce Nicola Roberto Serrentino, figura centrale del romanzo.
Il racconto diventa così un tributo all’unicità di Roberto, alla bellezza delle emozioni che resistono al tempo e all’assenza.
C’è qualcuno, qualcosa o un fatto che ti ha ispirato? I fatti rispecchiano la realtà o sono frutto della scrittura creativa?
-I miei sentimenti non corrisposti per Roberto, hanno ispirato gran parte delle moralità del libro, delle circostanze dei vari personaggi. É tutto immaginario ma chiaramente ci sono parti autobiografiche velate e tradotte dai personaggi che ho scelto.
Ti identifichi con qualcuno di loro?
-In particolare, mi identifico in Nicola, figura centrale segnata da una tensione emotiva tenace: «Mi riconosco in lui per per il coraggio con cui affronta qualcosa di immensamente più grande, senza mai lasciarsi abbattere del tutto».
Ma mi identifico anche in Caterina, madre della co-protagonista, il cui vissuto sentimentale con Carlo, padre della stessa, si riflette in una sensibilità delicata e in una profonda interiorità. «Nei suoi sentimenti e nelle sue percezioni ritrovo le mie, le sue fragilità sono anche le mie», confessa l’autrice.
Perché il titolo “La tinta della vita è verde”? Verde come la speranza?
-Il titolo nasce tra i banchi di scuola, da una lezione di arte sulle “tinte” e sulla stesura del colore, dal quale ho tratto non solo una riflessione sulla creatività, ma anche l’impulso iniziale per la bozza della mia trama.
Il verde, però, è anche il colore degli occhi della co-protagonista, che si portano dietro un mistero non ancora svelato. Quella tinta non è solo pigmento, ma porta narrativa, chiave emozionale e promessa di rivelazione.
Quali progetti dopo il romanzo?
-Dopo il romanzo La Tinta della Vita è Verde, sto trasformando le parole in esperienze concrete con una serie di progetti artistici originali che mescolano passione, talento e impegno sociale. Il più ambizioso è una fiction indie ispirata al libro, per la quale sto scrivendo i soggetti. In collaborazione con un regista e un direttore artistico, l’obiettivo è realizzare una mini serie attraverso un laboratorio formativo, ospitato dalla stessa scuola di recitazione che ha contribuito alla mia formazione. Il laboratorio, che porta lo stesso nome del romanzo, intende offrire ai giovani aspiranti attori l’opportunità unica di vivere un vero set.
In parallelo, sto lavorando alla stesura di una drammaturgia per portare La Tinta della Vita è Verde anche in teatro, forma espressiva che mi è cara fin dai momenti più difficili della sua vita, in cui proprio il romanzo iniziava a prendere forma. Attraverso questi progetti, desidero avvicinare gli adolescenti al mondo della recitazione.
A completare il ventaglio delle iniziative c’è la registrazione del brand Freebuflies, ispirato alla co-protagonista Lucy e pensato come universo narrativo visivo. All’interno di questo progetto prende vita una scena in animazione per adulti, scritto sempre da me.
Attualmente sono alla ricerca di enti o sponsor disposti a sostenere economicamente la produzione della fiction e lo sviluppo del laboratorio formativo. Il mio sogno è chiaro: donare ai giovani l’opportunità di sperimentare la recitazione, vivere le emozioni del set, e dare voce alle storie che sanno toccare il cuore.
Ho già pubblicato un primo contenuto audiovisivo: “La Tinta della Vita è Verde – La rivelazione di Gaia” che trovate su youtube. Anche lo Script di questa scena è un mio lavoro, ho ideato e scritto io il copione.
Ringrazio sentitamente: Alessandro D’India (fonico , operatore camera e fotografia) Laura Guaggenti (assistente di Alessandro), Francesco Gatto (compositore delle musiche) Carla Carta e Giorgia Garofalo (assistenti agli interpreti dei personaggi e aiuto regia) , Leo Giaffreda (Interprete del protagonista principale: Nicola Roberto Serrentino), Chiara Pace (Interprete di Gaia Scalia) e Fabrizio Quartararo (interprete di Settimo di Marzo). Loro hanno reso possibile il mio sogno, collaborando gratuitamente e mettendo tutta la passione possibile.
Un grazie all’autore per questa piccola intervista.
Giuseppe vi aspetta giovedì per un’interessante chiacchierata sul romanzo, sui retroscena e sui suoi progetti a medio e lungo termine.
Luogo: Spazio cultura libreria Macaione , Via Marchese di Villabianca , 102, PALERMO, PALERMO, SICILIA
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