L’accesso al sistema bancario da oggi è per tutti. Le banche italiane non potranno più rifiutare l’apertura di un conto corrente ad un cittadino e non potranno neanche chiudere un conto corrente che abbia un saldo attivo se l’intestatario non ha altri accessi bancari. Lo prevede la legge Romano che è stata approvata oggi dalla Camera all’unanimità. La norma parte dalla constatazione della necessità assoluta per i cittadini di oggi di poter disporre di un conto corrente che nel sistema Italia così come si è evoluto. sen è diventato indispensabile. Senza un conto corrente non si può fare quasi più nulla ne avere accesso a molti servizi anche da parte di Stato ed enti locali.
Grande soddisfazione
“Si tratta di un provvedimento che evita l’esclusione dal sistema finanziario di migliaia di cittadini che si sono visti estromessi dal circuito della legalità” dice a caldo il proponente Saverio Romano.

Saverio Romano
“Viviamo in un’epoca in cui la relazione tra cittadino e società si misura anche attraverso la connessione finanziaria. Avere accesso a un conto corrente non è più un’opzione, ma una necessità. Tuttavia, le dinamiche del sistema bancario e creditizio stanno creando nuove forme di esclusione”.
Un obbligo per le banche che evita l’esclusione del cittadino dal sistema
“Il conto corrente di base sancisce l’imprescindibilità della cittadinanza economico-finanziaria. Negli ultimi anni, la necessaria spinta alla digitalizzazione ha portato le banche a chiudere oltre 11.000 sportelli fisici, lasciando scoperto quasi il 40% del territorio nazionale. È quella che viene ormai definita desertificazione bancaria: intere aree del Paese, spesso interne o periferiche, sono rimaste senza alcun presidio finanziario, privando i cittadini non solo dell’accesso al credito, ma anche di un contatto umano, competente, capace di comprendere le loro difficoltà. Questo provvedimento introduce il diritto effettivo a un conto corrente di base su base attiva. Non si impone nulla alle banche in termini di rischio, perché si tratta di uno strumento neutro e non passivo: il conto può essere chiuso o rifiutato solo in casi gravi, legati a sospetti di riciclaggio o terrorismo. Ma non potrà più essere negato, ad esempio, per una segnalazione al sistema CRIF, il grande archivio creditizio che contiene dati su oltre 40 milioni di italiani, molti dei quali con semplici ritardi nei pagamenti e non certo pericolosi debitori” dice il coordinatore politico di Noi Moderati, primo firmatario e primo proponente del ddl che oggi registra l’ok della Camera dei Deputati






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