Nuovi atti intimidatori contro il centro socio-educativo “La Gabbianella”, struttura che da anni opera in un bene confiscato alla mafia e che rappresenta un punto di riferimento per ragazzi e giovani adulti con disabilità. 

L’ultimo episodio, avvenuto pochi giorni fa, ha fatto scattare l’allarme: il furgone per il trasporto dei disabili e l’auto di un’operatrice sono stati danneggiati in modo grave, mettendo a rischio la sicurezza di chi lavora ogni giorno per costruire un modello concreto di inclusione.

Non più “semplici” vandalismi

Non si tratta più solo di danni materiali. Come ha dichiarato l’Assessore Mimma Calabrò, “ormai non si tratta più soltanto di atti vandalici che hanno provocato danni materiali ma, ciò che è stato in ultimo messo in atto, costituisce un atto di profonda mancanza di rispetto e intolleranza nei confronti delle persone più fragili della nostra comunità. Questo non può e non deve essere tollerato”.

Una denuncia chiara, che sottolinea la gravità degli atti: specchietti rotti, rifiuti lasciati con intento provocatorio, mezzi danneggiati. Tutto questo, secondo l’Assessore, “non solo compie atti inqualificabili, ma ferisce profondamente la dignità e l’impegno di una comunità che ogni giorno lavora per costruire una società più equa, solidale e inclusiva”.

Tra gli operatori cresce la preoccupazione. Ogni mattina, chi lavora al centro “La Gabbianella” si reca sul posto con l’ansia di trovare altri danni o, peggio, di subire nuove minacce. La paura è concreta, soprattutto dopo l’ultimo episodio che, come riferito, avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi: “È stato soltanto grazie a un caso fortuito che non si è verificato un evento tragico”, spiegano dal centro.

Una ferita aperta per tutta la città

“La Gabbianella” non è solo un centro educativo. È un simbolo di accoglienza, un presidio sociale nato in un bene confiscato alla mafia, oggi luogo di inclusione e speranza. Colpirlo significa colpire una parte sana della città. Per questo, l’Assessore ha voluto esprimere vicinanza: “A tutte le ragazze ed i ragazzi, alle loro famiglie, al personale tutto del centro, va il mio più sincero ringraziamento per il lavoro quotidiano, fatto con dedizione e amore, scegliendo di restare, nonostante le difficoltà, e dando straordinaria testimonianza, forza d’animo e un coraggio che meritano il rispetto e il sostegno di tutti”.

L’episodio ai danni de “La Gabbianella” non è isolato. Solo pochi mesi fa anche l’associazione “Il Sottomarino” è stata vittima di episodi simili. La risposta, però, è netta: “Con fermezza dico che l’associazione in questione e tutte le altre associazioni […] non sono sole: potranno contare sul mio costante sostegno e su quello dell’Amministrazione comunale”.

Infine, un messaggio chiaro: “Non possiamo più permettere che la disabilità venga percepita come un problema da nascondere. L’inclusione si realizza anche attraverso piccoli gesti quotidiani: un sorriso, un saluto, una parola gentile, il rispetto di uno spazio condiviso”.

Il Comune si schiera al fianco di chi ogni giorno costruisce ponti. E Palermo, ancora una volta, è chiamata a scegliere da che parte stare.

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