Torna all’attacco il parlamentare nazionale di FdI, Luca Cannata, in merito alla nuova società idrica, Aretusacque che gestirà il servizio idrico in 19 Comuni della provincia di Siracusa per i prossimi 30 anni.

Lo strappo nel Centrodestra e l’asse Carta-Gennuso-Italia

Lo strappo con gli altri pezzi del Centrodestra, su tutti Forza Italia e Mpa-Grande Sicilia, si è consumato sulla nomina dei 5 componenti del Comitato di Sorveglianza, indicati dall’assemblea dei sindaci. Secondo Cannata, i primi cittadini, legati politicamente al Mpa ed a Forza Italia, hanno subito il pressing, soprattutto del deputato regionale, Peppe Carta, leader indiscusso degli autonomisti, del parlamentare regionale forzista, Riccardo Gennuso ma anche del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, presidente dell’Assemblea dei sindaci, e socio politico di Carta, per la composizione del Comitato.  Cannata, nella serata di ieri, si è reso protagonista di un video messaggio sulla sua pagina social, parlando degli stipendi di questi componenti, del suo presidente ma anche di quelli del Comitato di gestione, scelto dalla parte privata delle società.

Gli stipendi pagati con le bollette

“Chi paga questa struttura, composta – ha detto Luca Cannata – dai 5 componenti del Comitato di sorveglianza? Naturalmente, pagheremo noi cittadini: 35 mila euro per ogni componente, 40 mila euro il presidente del Comitato di sorveglianza, e poi 80 mila euro il presidente del Comitato di gestione, 28 mila euro i componenti dell’esecutivo di gestione, siamo già 450/500 mila euro solo di indennità ma non dobbiamo dimenticare i Revisori dei conti. Tutto questo definito da loro, noi ci siamo opposti, spiegando che sarebbe stato meglio abbassare i costi”.

100 mila abitanti tagliati fuori

Nel corso del suo intervento, Cannata ha affermato che per blindare quella rosa di nomi, è stata presentata una lista con 9 sindaci, su input dell’asse Carta-Gennuso-Italia, tagliando fuori un pezzo importante di territorio. “Si tratta di una lista -ha detto Cannata – in rappresentanza del 77% del territorio ma il 23% è rimasto fuori: parliamo di un’area di circa 100 mila abitanti che non sono rappresentati e tutelati”.

Il parlamentare nazionale, che si è fatto delegare dal Comune di Avola, governato dalla sorella, Rossana Cannata, e dal Comune di Francofonte, al cui vertice c’è il sindaco Daniele Lentini, ormai nell’orbita di FdI, assicura di aver chiesto il coinvolgimento di tutte le amministrazioni ” ma tutto questo a loro non interessa, salvo procedere con una spartizione”, peraltro, “lo hanno detto sia Forza Italia, sia Grande Sicilia e perfino un deputato della Dc che erano d’accordo su un tema così importante come la gestione dell’acqua”.

“Ecco chi aumenterà le bollette”

Nel suo lungo affondo, in cui Cannata ha ripercorso le tappe della vicenda idrica, il deputato ha spiegato che “il problema non era la poltrona” ma la garanzia di aver persone in grado di evitare l’aumento esponenziale delle bollette e di controllare gli investimenti sulle infrastrutture. “Se le bollette aumenteranno, dovete sapere che Carta, Italia, Gennuso ed i sindaci che hanno partecipato a questo piano avranno delle responsabilità”, del resto “hanno detto che ci penseranno loro ma noi controlleremo”.

La questione politica

Infine, il deputato nazionale si è soffermato su alcune parole pronunciate dal parlamentare regionale della Dc, Carlo Auteri, che, in una intervista a BlogSicilia, ha sollevato la questione dell’isolamento politico di Cannata. “Ho sentito che qualcuno ha detto di aver isolato Cannata ma devono sapere che non intendo fare alcun accordo, non mi vedranno mai presentarmi col piattino per avere una poltrona, come emerso, peraltro in occasione delle elezioni del Libero consorzio dove si è concretizzato un blocco di potere con logiche di spartizione. Preferisco essere una persona onesta e guardare i cittadini in faccia”.