Le lettere per informare i probiviri del partito di essere indagati sono partite praticamente insieme ma dopo un percorso simile si separano le strade e le strategie difensive di Gaetano Galvagno ed Elvira Amata.

Rinvio dell’udienza per l’assessore

Mentre tutti ieri si aspettavano un rinvio dell’audizione del Presidente dell’Ars che aveva ricevuto solo 24 ore l’avviso di conclusione indagini e dunque aveva avuto poco tempo per leggere tutte le accuse mossegli, a chiedere altro tempo è stata, invece, l’assessore al turismo.

La Amata, che pure il medesimo avviso di conclusione indagini lo ha ricevuto il 7 luglio quindi tre settimane prima, incontra i probiviri, si dice estranea alle accuse ma non entra nel merito e chiede di farlo solo dopo aver parlato con i magistrati

Chiesto un interrogatorio per spiegare

la difesa dell’assessore, infatti, ha avanzato richiesta alla procura di essere ascoltata prima delle decisioni sulla richiesta din giudizio. un interrogatorio che non è proprio “di garanzia” ma quasi, e che dovrebbe tenersi entro 20 giorni da quel 7 luglio. Termine che, fra festivi e tempi di notifica, ricadrebbe proprio oggi, 1 agosto, o al massimo, in base ad una interpretazioni più estensiva della nuova norma,  la prossima settimana. In ogni caso non si tratta di un termine perentorio ma la convocazione dovrebbe essere dietro la porta

Strategia opposta a Galvagno

Strategia opposta a quella di Galvagno che, invece, ha risposto a tutto nonostante tre settimane di tempo in meno per “studiare” le carte.

Diverse, in realtà, sono ancor le accuse. Quelle mosse all’assessore richiedono un livello di approfondimento delle carte, quelle che riguardano il presidente dell’Ars sono molto più legate ai comportamenti diretti nella gestione disinvolta dell’auto blu.

Gli aspetti politici

Nelle scelte ci sono anche aspetti politici. Galvagno, in queste ore e giorni, deve gestire una Assemblea regionale siciliana piuttosto litigiosa che va in aula ad affrontare la manovra di variazioni di bilancio. Un rinvio avrebbe pesato sull’aula, con tentativi di pezzi dell’opposizione di riportare il discorso lì piuttosto che sulla spesa regionale.

Ipotesi, per carità, e non è detto che qualcuno non ci provi comunque ad inquinare le acque.

Certo il clima non è dei migliori ma bisogna far passare l’estate, questo agosto caldo sul fronte politico, fare la manovra e chiudere per ferie il parlamento, puntando ad una ripartenza con un clima “raffreddato”. Ma molto dipenderà dalle scelte giudiziarie