Il teatro del fuoco torna a Palermo e lo fa in pieno agosto. Il 21 agosto, per la precisione, sul palco dello Stand Florio, andrà in scena lo show 2025 intitolato “Be Like the Wind”. Protagonisti sono straordinari artisti polacchi, maestri di mimo contemporaneo, teatro fisico e acrobatica, capaci di unire rigore tecnico ed espressività intensa in una performance mozzafiato. Un viaggio poetico tra fuoco, danza, luce e movimento, che omaggia la storia dei Florio, simboli della creatività e del risveglio culturale siciliano.

Il Teatro del Fuoco ideato e diretto da Amelia Bucalo Triglia, ha ricevuto due premi dalla Presidenza della Repubblica Italiana per il suo valore culturale e creativo.

Selezionato da Forbes USA tra i 12 eventi al mondo per cui vale la pena viaggiare, è oggi considerato un modello di marketing culturale capace di unire arte, turismo e promozione del territorio.

Parla a BlogSicilia la direttrice del teatro del Fuoco

Amelia Bucalo Triglia, il 21 agosto il Teatro del Fuoco torna a Palermo con lo spettacolo “Be Like the Wind”, nello storico scenario dello Stand Florio. Cosa rappresenta per lei questo ritorno?

“È un ritorno simbolico e potente. Scegliere lo Stand Florio per la tappa siciliana del nostro tour internazionale significa legare le radici del Teatro del Fuoco alla storia più visionaria e internazionale della Sicilia. I Florio rappresentano un’epoca di apertura, di coraggio imprenditoriale, di cultura. Proprio come il fuoco, che trasforma e rigenera, anche il nostro progetto nasce dal desiderio di dare nuova luce al territorio, valorizzandone tutte le energie creative”.

Come nasce il Teatro del Fuoco e qual è stata la sua ispirazione?

“Il Teatro del Fuoco nasce nel 2008 da un’esigenza personale e sociale. Volevo creare un linguaggio che unisse la spettacolarità alla riflessione, capace di parlare a tutti, anche a chi non frequenta i teatri tradizionali. È nato a Stromboli, sull’isola vulcanica dove il fuoco è natura viva. Ho immaginato un progetto che unisse arte, identità mediterranea, linguaggi del corpo, con l’obiettivo di valorizzare i luoghi, creare bellezza e dialogo tra culture. Oggi è riconosciuto tra gli eventi di rilevanza e ha rappresentato l’Italia in tanti contesti internazionali, da Tokyo a Dubai”.

Lo spettacolo “Be Like the Wind” promette emozioni forti. Cosa vedrà il pubblico?

“Vedrà una danza del fuoco che è anche danza dell’anima. Vedrà un viaggio fisico ed emotivo, fatto di teatro del corpo, mimo, acrobatica ed espressività. I performer internazionali racconteranno, senza parole, il potere trasformativo del vento e del fuoco attraverso movimenti intensi, gesti evocativi, contatto visivo e presenza scenica profonda. Una danza dell’anima, che prende forma attraverso la forza del corpo e la sua capacità di comunicare emozioni universali. Non c’è bisogno di effetti speciali: il contatto umano, la disciplina e la poesia del gesto bastano a creare meraviglia!.

Qual è il valore culturale e sociale che porta il Teatro del Fuoco nei territori che tocca?

“Lavoriamo da sempre sulla valorizzazione dei luoghi e delle persone. Il Teatro del Fuoco porta con sé una visione strategica: dove c’è cultura, c’è economia, c’è rigenerazione. Animiamo beni confiscati, coinvolgiamo giovani ed adulti, promuoviamo il turismo ed altre attività produttive. Costruiamo esperienze immersive, collaborazioni con università, enti pubblici, realtà imprenditoriali. Per me, cultura significa dare strumenti di libertà. Per questo lo spettacolo non è mai solo “intrattenimento”: è un atto di visione”.

Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Quali considera più importanti?

“Sono orgogliosa di essere stata riconosciuta Cavaliere della Repubblica per il valore sociale delle nostre iniziative. Il Teatro del Fuoco ha ricevuto il riconoscimento della Presidenza della Repubblica e dal Forbes tra gli eventi che contribuiscono al turismo esperienziale. Ma il riconoscimento che sento più mio è lo stupore negli occhi del pubblico. Quando uno spettacolo accende una scintilla, lì sento che abbiamo fatto la cosa giusta”.

Che messaggio vorrebbe lasciare a chi ancora non conosce il Teatro del Fuoco?

“Il Teatro del Fuoco non è solo uno spettacolo: è un invito a lasciarsi meravigliare, a credere nella possibilità di trasformare il proprio destino. Il 21 agosto allo Stand Florio vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza che parla al cuore e all’immaginazione. In fondo, il fuoco è dentro ciascuno di noi”.