Dal primo settembre il poliambulatorio di Ustica sarà spostato in alcuni moduli prefabbricati, per i residenti dei piccoli container, per consentire i lavori di ristrutturazione della struttura dell’Asp di Palermo che da anni garantisce 3 mila interventi all’anno. Sono previsti lavori urgenti finanziati con i fondi del Pnrr.
Non è stata trovata una soluzione alle strutture prefabbricate che hanno fatto scattare la forte protesta degli usticesi. “A dire il vero – spiegano dall’isola – ci sono dei locali che potrebbe accogliere il poliambulatorio, e che in passato erano la sede della guardia medica. Ma non possono essere utilizzati perché sono stati ristrutturati con i fondi del Pnrr e devono essere utilizzati esclusivamente come foresteria comunale. Anche il prefetto di Palermo ha confermato al sindaco che non è possibile avere una deroga.
Ma siccome c’è un’emergenza sanitaria speriamo che venga presa una nuova decisione”. I sei medici in servizio a Ustica Mattia Cammarata, Elisabetta Cafiso, Serena Saputo, Alberto Spataro, Maria Tricoli e Umberto Bonanno hanno protocollato una nota con la quale chiedono un intervento urgente perché ritengono che i nuovi locali prefabbricati non sono idonei ad accogliere i poliambulatori.
“La soluzione trovata è ingestibile, mette a rischio l’attività di soccorso ed è assolutamente indecorosa per gli operatori sanitari – scrivono i medici nella lettera – Il servizio di guardia medica è dalle 20 alle 8 della mattina. Nelle isole invece è h24 per 4 giorni. Il modulo a noi destinato, tolto water e doccia è di sei metri quadrati e non c’è posto per gli armadi per gli indumenti. Il modulo della sala medica e 5 metri per 2. Totale 10 metri quadrati di cui 2 occupati da un water e un lavandino che si accede dalla sala medica cosa vietata dalla legge. Negli 8 metri quadrati deve entrare tutta l’attrezzatura medica con il rischio che entra la barella. Non è prevista una sala di attesa, e non c’è una copertura, e inevitabilmente andiamo incontro alla stagione invernale”.
L’amministrazione comunale ha cercato una soluzione, ma al momento non è stata trovata. “Abbiamo chiesto di potere affittare una struttura alberghiera o alcuni immobili per accogliere in questi mesi il poliambulatorio, ma nessuno ha accolto la nostra richiesta – dice il sindaco Salvatore Militello – Da qui la scelta dei moduli abitativi che sono al momento l’unica soluzione praticabile”.






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