“Il corpo della giovane ragazza è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4 e si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici.

Per quanto sinora appreso, a seguito del rinvenimento, almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina ed hanno recuperato il corpo della ventenne, praticando le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorritori”. Lo scrive Lorenza Turnaturi facente funzioni del procuratore di Termini Imerese.

“Arrivato sul posto, il personale del 118 ha provato a rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo fare altro che constatare il decesso della stessa alle 5 – aggiunge la procuratrice – Sono arrivati i carabinieri della compagnia di Bagheria – con il personale del nucleo investigativo di Monreale -, e successivamente il magistrato di turno. Sono stati svolti i primi accertamenti, rilievi e fotografie. E’ arrivato il medico legale  per lo svolgimento della richiesta ispezione cadaverica esterna. Poi è stata disposta l’autopsia per accertare le cause del decesso”.

La procura precisa che “i vestiti di Simona Cinà non sono stati trovati dai familiari in quanto sottoposti a sequestro e, di conseguenza, sono attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per il compimento dei successivi atti di indagine. Sono stati identificati e sentiti tutti i soggetti ancora presenti nella villa al momento dell’arrivo dei carabinieri. Tutti sentiti in qualità di persone informate sui fatti, hanno avuto un comportamento collaborativo, mettendosi da subito a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Sono stati trovati sui bordi e nella zona adiacente alla piscina bottiglie, bicchieri, piatti che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa. Nei pressi del bancone adibito a bar – sono stati trovati, tra l’altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato; ciò a riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute. Anche il predetto materiale è stato posto sotto sequestro, così come ogni altro oggetto presente sulla scena ed utile a fini investigativi. Allo stato, dunque, non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che qualcuno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti; anche tale circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”.