Domani a Trapani manifestazione della polizia penitenziaria per chiedere interventi immediati nel carcere Pietro Cerulli. Il concentramento è previsto alle 17 in piazza Vittorio davanti alla prefettura.
“Abbiamo invitato all’iniziativa Magistrati di Sorveglianza, Avvocati, Deputati, Sindaci, Assessori, Consiglieri comunali,- dichiarano Gaspare D’Aguanno (Sappe) Manlio Pisciotto (Sinappe) Fausto Caruso (Osapp) Vito La Torre (UilPa Polizia Penitenziaria) Arcangelo Poma (Uspp) Dario Schifano (Fns Cisl) – considerato che molti di loro scrivono e parlano di carcere, quindi è il momento di unire e fare fronte comune”. E i sindacati elencano tutti i problemi nell’istituto penitenziario.
“L’organico del Pietro Cerulli già era insufficiente – aggiungono i sindacalisti di Trapani – perché negli anni si è costruito un nuovo reparto di 250 posti senza prevedere un aumento dell’organico, paradossalmente abbiamo 25 unità che fanno le scorte ed investigazione, ma risultano nella forza operativa generando minori assegnazioni di personale in occasione di integrazioni, incongruenza segnalata dai nostri Segretari Regionali e Nazionali al Dap e al PRAP”.
“La struttura – insistono D’Aguanno, Pisciotta, Carus, La Torre, Poma e Schifano – è senza un direttore titolare da un anno ma è in completo decadimento, certificato non solo tramite rilievi fotografici delle scriventi, ma pure dai magistrati di sorveglianza e e manca il reparto isolamento causando difficoltà nella gestione dei detenuti violenti, psichiatrici e 14/bis. la pesante situazione gestionale – concludono i sindacalisti provinciali di Sappe , Sinappe, Osapp, UilPa PolPen, Uspp, Fns Cisl – , è certificata dai 284 casi di violazioni in delle norme penali tra cui violenza minaccia, ingiurie ed oltraggio a pubblico ufficiale da parte dei detenuti nei confronti della Polizia Penitenziaria, con oltre 30 casi di colleghi feriti con prognosi superiore ai 5 gg, perché la gestione in una condizione di sovraffollamento e inferiorità numerica espone i lavoratori a rischi di indagini penali, ovvero sanzioni disciplinari a causa di norme in contrasto tra di loro, ossia inapplicabili a causa della carenza di organico”.






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