Un’indagine su oltre 500 professionisti rivela lacune su temi fondamentali. Solo il 42% sa quanto si guadagna durante il congedo obbligatorio
I lavoratori italiani conoscono davvero i propri diritti? Apparentemente sì, ma con zone d’ombra significative proprio sui temi più quotidiani. È quanto emerge da un’indagine condotta dalla società di recruiting Hays Italia, con il contributo dello Studio legale Daverio&Florio, che ha sottoposto oltre 500 professionisti italiani a un quiz di dieci domande sui diritti fondamentali sul posto di lavoro.
Il quadro complessivo è incoraggiante: il 70% degli intervistati ha risposto correttamente ad almeno sette domande su dieci. Ma basta scavare nei dettagli per scoprire un paradosso sorprendente. Se su argomenti tecnici come whistleblowing, NASPI o molestie sul lavoro la preparazione è alta, emergono forti lacune proprio su questioni che toccano la vita quotidiana di milioni di persone: la maternità e le ferie.
La maternità, questo sconosciuto
Il dato più allarmante riguarda proprio il congedo di maternità: il 58% dei lavoratori ha risposto in modo errato, convinto che durante il periodo obbligatorio spetti il cento per cento della retribuzione. Non è così. Come spiega l’avvocato Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio legale Daverio&Florio: “Per quanto riguarda la maternità, dal punto di vista giuridico, durante il congedo obbligatorio è previsto un trattamento economico pari all’80% della retribuzione, spesso integrato al 100% dalla contrattazione collettiva. Con la recente Legge di Bilancio 2025, inoltre, il legislatore ha elevato al medesimo livello dell’80% anche tre mensilità di congedo parentale, rafforzando così il sistema di tutele per la genitorialità e incentivando una più equa condivisione dei carichi familiari tra i genitori.”
Una differenza sostanziale, che molti scoprono solo quando arriva il momento di utilizzare il congedo, e che evidentemente non è ancora entrata nella consapevolezza collettiva.
Ferie: tra diritto e discrezionalità
Subito dopo la maternità, il tema più controverso è quello delle ferie, con il 55% di risposte sbagliate. Molti lavoratori ignorano che si tratta di un diritto fondamentale. “In merito alle ferie, il diritto è irrinunciabile ed è garantito dalla Costituzione: il lavoratore ha diritto a quattro settimane l’anno, di cui almeno due da fruire in modo continuativo, mentre il datore di lavoro può programmare il calendario tenendo conto sia delle esigenze produttive sia di quelle personali del dipendente. La legge non consente ferie forzate imposte discrezionalmente, ma solo in presenza di motivazioni oggettive e con congruo preavviso”, precisa l’avvocato Calafiori.
Gli altri nodi: stipendi, malattia e demansionamento
Le incertezze non finiscono qui. Quasi quattro lavoratori su dieci sbagliano quando si parla di aumenti di stipendio, convinti che l’anzianità da sola garantisca progressioni retributive. In realtà, è l’assegnazione stabile di mansioni superiori rispetto al proprio inquadramento a determinare eventuali incrementi.
Sul tema della malattia, il 35% degli intervistati ritiene che il licenziamento non sia mai possibile, ignorando che la legge lo consente in caso di superamento del periodo di comporto previsto dal contratto. Anche il demansionamento genera confusione: il 32% del campione pensa che possa essere imposto per errori gravi, esigenze aziendali urgenti o decisione del superiore, quando invece è ammesso solo se previsto da un contratto collettivo o con l’accettazione scritta del lavoratore.
Dove la preparazione è alta
Il livello di consapevolezza cresce sensibilmente su temi più tecnici o che hanno avuto maggiore risonanza mediatica negli ultimi anni. Il whistleblowing, ovvero la segnalazione di illeciti sul posto di lavoro, registra il 90% di risposte corrette. Seguono la NASPI, l’indennità di disoccupazione, con l’82% di risposte esatte, e i comportamenti inappropriati o molestie sul luogo di lavoro, su cui l’80% degli intervistati dimostra una buona preparazione.
La sfida della trasparenza aziendale
“Questa indagine dimostra che i lavoratori italiani sono sempre più consapevoli dei propri diritti, ma anche che esistono ancora aree di incertezza che meritano maggiore attenzione”, dichiara Alessio Campi, People & Culture Director di HAYS Italia. “La maternità e la gestione delle ferie sono due ambiti cruciali, che richiedono attenzione non solo da parte della normativa, ma anche da parte delle aziende. Spesso le imprese dedicano poco tempo a questi temi, talvolta per ragioni di priorità, talvolta, sbagliando, per evitare chiarezza interpretativa che potrebbe portare a richieste da parte dei dipendenti. In realtà, un lavoratore informato sviluppa maggiore fiducia verso l’azienda, aumenta il proprio engagement e contribuisce ad alleggerire il carico differito di lavoro, riducendo correzioni, contenziosi e incomprensioni. Per questo è fondamentale continuare a diffondere informazione corretta e accessibile, aiutando le persone a orientarsi tra le regole del lavoro e supportando le aziende nella costruzione di contesti inclusivi e trasparenti. Il nostro obiettivo è colmare i vuoti di conoscenza e fare in modo che nessun lavoratore si senta disinformato sui propri diritti fondamentali.”






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