Lo show di Cateno De Luca inizia a fine della conferenza stampa all’Ars. Dopo aver lasciato tutti col fiato sospeso, alla fine il leader di Sud Chiama Nord ha aperto il pacco dono per il presidente Schifani e dopo averlo mostrato, l’ha indossato per dirigersi verso Palazzo d’Orleans: una pompa diserbante, un attrezzo utile per disinfestare la Regione.

Nella ingresso della presidenza della Regione era palpabile l’imbarazzo dei commessi, nel dover annunciare al governatore l’irruzione di De Luca.

Fin qui, lo show, utile per attrarre e ingolosire i media. Ma il furore di De Luca s’è respirato durante l’ìncontro coi giornalisti. “Decuffarizzare la Sicilia?”: Uno slogan, per il leader del movimento autonomista perché, è l’intero sistema della pubblica amministrazione ad essere contaminato in modo trasversale.

De Luca snocciola le criticità della regione ed ognuna di esse diviene una forma di “pizzo legalizzato”: le liste d’attese nella Sanità, la carenzà d’acqua, i calvari di cittadini ed imprese per naccedere ai servizi.

De Luca prende ad esempio il sistema del trasporto pubblico locale. Proprio da quell’ambito, ricorda De Luca, è partita lì’inchiesta che vcede infagato l’ex presidente Cuffaro e altre 17 persone.

In quel settore esiste una concentrazione di potere familiare che non ha pari in nessun altra parte d’Italia. Noi ci siamo battuti con una norma che interveniva a livello locale e ci siamo scontrati con l’’arroganza degli esponenti di quel settore.

De Luca conferma di restare all’opposizione ma lancia a Schifani un guanto – di sfida e di sostegno al tempo stesso – per affrontare l’anno e mezzo di fine legislatura con interventi concreti e utili per la Sicilia. “Altrimenti è meglio andare a casa”.

L’occasione di confronto – consegna della pompa a parte – arriverà presto con la legge di stabilità. “Noi vogliamo fare un governo della rivoluzione per la Sicilia, per levare le incrostazioni affaristiche che vanno oltre la vicenda Cuffaro”.