Mentre a Palermo entrano nel vivo gli interrogatori per la vicenda degli appalti truccati, l’opposizione all’Ars, composta dai deputati del pd, dei 5 stelle e dal singolo deputato di Controcorrente Ismaele La Vardera, decide di andare in ritiro prima della partita più importante ovvero l’avvio l’avvio della campagna elettorale,. Così almeno loro avvertono il periodo approfittando della crisi improvvisa legata proprio all’inchiesta della Procura di Palermo.
Oggi e domani tutti in ritiro
Oggi, giovedì 13, e domani, venerdì 14 novembre, i deputati delle forze di opposizione all’Ars (Pd, Movimento 5 Stelle e Controcorrente) si riuniranno, dunque nell’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale a pochi passi da Palermo per discutere della situazione politica regionale, delle conseguenze delle indagini in corso e della finanziaria regionale.
Alla ricerca di strategie comuni
I parlamentari delle tre forze politiche si intratterranno nell’Abbazia a partire dalle 17,30 del pomeriggio di oggi e fino alla tarda mattinata di venerdì alla ricerca di strategie comuni. Quali che siano le loro iniziative, in fatti, devono fare i conti con i voti di cui dispongono, 23 in tutto, insufficienti, da soli, per qualsiasi azione che sia determinante.
Il cambio di atteggiamento
Nelle ultime settimane le opposizioni hanno cambiato atteggiamento attaccando durante la maggioranza e tentato ogni sorta di blitz mediatico, dai sit in alle richieste di dimissioni minacciando anche improbabili ipotesi di dimissioni di massa per giungere all’autoscioglimento o mozioni di sfiducia.
Il ritorno all’ostruzionismo?
La cos apiù probabile, in questa fase, sembra un ritorno all’ostruzionismo d’aula. 48 ore fa in questo senso è ricomparso l’attacco sui presunti tesoretti nascosti.
Di “50 milioni di euro mimetizzati nelle tabelle di accompagnamento alla prossima finanziaria da far gestire all’assessorato Infrastrutture per finanziare manutenzioni, infrastrutture e perfino lavori per le chiese” aveva parlato Adriano Varrica, deputato del M5S all’Ars.
“Hanno provato – diceva Varrica – a far entrare dalla finestra ciò che sanno non sarebbe mai entrato dalla porta in Aula. Devono capire che questa politica è fallimentare, crea enormi disparità e finisce per alimentare vergognosi fenomeni clientelari in cui l’unico criterio di attribuzione delle risorse è la vicinanza o comunque l’arbitrio di governo e maggioranza. È ora di dire basta”.






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