“Non conosco l’imprenditore Vetro e non mi risulta abbia partecipato ad alcuna gara indetta dal Consorzio di Bonifica”. Così si è difeso davanti al gip di Palermo, nel corso dell’interrogatorio preventivo, Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica Sicilia occidentale, indagato nell’inchiesta su presunti appalti e concorsi truccati che vede al centro l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro.
Secondo l’accusa, Tomasino in cambio di denaro, avrebbe favorito nell’aggiudicazione delle gare l’imprenditore Alessandro Vetro, segnalato da Cuffaro.
In una intercettazione a casa dell’ex presidente della Regione Vetro parla di una mazzetta. Secondo gli inquirenti sarebbe stata destinata a Tomasino che avrebbe dovuto riceverla dal deputato regionale Dc Carmelo Pace. “Non mi risulta che Vetro abbia partecipato a un bando del Consorzio”, ha detto al Gip. Per lui e altre 17 persone la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari.






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