E’ stata fissata per il prossimo 13 gennaio davanti al Gip Walter Turturici l’udienza preliminare nella quale si deciderà sul rinvio a giudizio dell’assessore regionale al turismo Elvira Amata. La procura di Palermo ha chiesto di processare lei e l’imprenditrice Marcella Cannariato. L’avviso di indizio di udienza preliminare è dello scorso 4 novembre ma se ne apprende solo adesso.

Due capi d’accusa per un solo evento

In questo specifico caso l’imputazione è solo una ed è indicata nella richiesta di rinvio a giudizio. La procura contesta la corruzione (art. 318) e chiede anche la misura preventiva di cui all’articolo , 321 del codice penale e motiva la richiesta  “per essersi Elvira AMATA (pubblico ufficiale in quanto Assessore al Turismo della Regione Sicilia) fatta promettere e dare da Caterina CANNARIATO (legale rappresentante della A&C Broker S.r.l.) le utilità consistenti nella assunzione (dal 26.09.2023 al mese di marzo 2024) nella A&C Broker S.r.l. di Tommaso PAOLUCCI (nipote della AMATA), nonché nel pagamento delle spese per l’alloggio di quest’ultimo nella struttura ricettiva denominata “Leone Suite B&B” di Palermo nel periodo settembre 2023-marzo 2024 (per complessivi 4.590,90 euro + iva), quali corrispettivi dell’atto di ufficio consistito nel Decreto Assessoriale n. 2598 del 25.10.2023, con il quale la AMATA individuava la manifestazione promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario (di cui la CANNARIATO era rappresentante regionale) denominata “XXIII ed. Donna, Economia e Potere”, ai fini della concessione di un finanziamento pubblico di euro 30.000,00” . La vicenda sarebbe accertata e risale al 31 marzo 2024.

Un filone di altra inchiesta

Si tratta solo di un filone di altra inchiesta che sarebbe stata suddivisa in più procedimenti. L’origine sarebbe nell’indagine sulla mostra milionaria della Regione a Cannes dalla quale sarebbero, poi, derivate, sia l’indagine sul Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, per la quale si attendono ancora le decisioni della Procura, che due diversi filoni legati al turismo uno dei quali giunge adesso alla richiesta di processo.

La Vardera “Ennesimo schiaffo ai siciliani”

Immediata la reazione del deputato di Contro Corrente Ismaele La Vardera per il quale  “Un governo che cade sempre più in basso: ieri Cuffaro e la Dc e oggi la richiesta di rinvio a giudizio dell’assessore al Turismo, Elvira Amata. Schifani ha scelto una squadra di governo che fa acqua da tutte le parti e adesso non ha altra scelta che rimuovere pure lei. Mi chiedo come un presidente della regione si ostini a continuare a governare in queste condizioni. Una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per l’Amata che con il suo assessorato ha la discrezionalità di stanziare dei fondi è una follia pura. Schifani abbia un sussulto di dignità, rimuova l’Amata immediatamente e si dimetta che i danni che ha fatto in questi ultimi tre anni sono enormi e non usi due pesi e due misure così come ha fatto con gli assessori dalla Dc, incredibilmente non indagati, faccia lo stesso con la Amata”.

De Luca (5stelle): “Ora Schifani estrometta anche FdI dal governo”

“Schifani ora estrometta FdI dal governo come ha fatto con la DC” afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca

“Schifani – dice Antonio De Luca – non può essere moralizzatore a corrente alternata e usare due pesi e due misure. Applichi con Fratelli d’Italia lo stesso metro usato per gli assessori della Democrazia Cristiana, oppure deve chiedere prima il permesso a Roma? Schifani deve dare un segnale forte alla collettività, estrometta gli assessori di FdI e un minuto dopo si dimetta, non ci sono più le condizioni per andare avanti. Abbia un sussulto di dignità e ne prenda atto, sono più gli indagati e gli imputati nella sua maggioranza che le riforme del suo inefficace e inefficiente governo”.

Barbagallo (PD) “Schifani si dimetta”

“E ora, con l’assessore al Turismo indagata e per cui la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, anche Fratelli d’Italia fuori dalla giunta Schifani! Deve valere anche per loro quello che Schifani ha detto a proposito degli assessori cuffariani rimossi (anche se non indagati): la loro presenza confliggeva con i principi fondamentali di trasparenza del suo governo. Non si rende conto – ma per quanto ancora? – in quale spirale Schifani stia trascinando la Sicilia, a causa della sua incapacità di accorgersi della slavina di scandali, episodi poco trasparenti e ombre che gravano sulla sua giunta. La soluzione è una: abbia un sussulto di dignità e si dimetta liberando l’Isola da questa cappa di clientele di cui lui è il principale responsabile politico” dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.